venerdì 30 giugno 2017

Milano, il libro moribondo e l'oligarchia dei soliti noti

Ricevo dall'ODEI, Osservatorio degli Editori Indipendenti, e volentieri diffondo affinché certe dinamiche siano note anch eal pubblico e non solo ai cosiddetti addetti ai lavori (anche perché, a mio avviso, i lettori sono di fatto addetti ai lavori esattamente quanto noi).

L’Aie ha formalizzato la decisione di spostare la seconda edizione di Tempo di libri, a Milano, dall’8 al 12 marzo 2018. Così mentre il neoeletto presidente, Ricardo Franco Levi, parla di ricerca di unità fra gli editori, il primo atto della sua presidenza risulta ostile verso Book Pride, la fiera dell’editoria indipendente, già fissata da mesi fra il 23 e il 25 marzo negli spazi di BASE Milano.
Non può sfuggire a nessuno, infatti, che convocare, nella stessa città, un evento editoriale dieci giorni prima di uno già esistente, e che celebrerà nel 2018 la sua quarta edizione, corrisponde, né più né meno, che al tentativo di cancellarlo.
L’Odei, l’Osservatorio degli editori indipendenti, ricorda che, in un recente incontro con lo stesso Levi e la presidente della Fabbrica del libro, Renata Gorgani, dopo aver scartato l’idea di poter organizzare Book Pride all’interno di Tempo di libri, aveva proposto ai rappresentanti di Aie di tenere la propria fiera in autunno, dando vita così ad un appuntamento importante e potenzialmente davvero rappresentativo di tutti gli editori italiani. Si è deciso diversamente. Dispiace che, in un periodo ancora difficile per il libro e la lettura, non si sia voluto cercare un confronto reale e risposte unitarie. Così, dopo il deludente risultato riscontrato con la prima edizione, Tempo di libri cambia tutto, ma si candida ancora una volta ad essere solo la fiera dei grandi gruppi editoriali.
L’Odei ribadisce la propria vocazione originaria di associazione che rappresenta l’editoria indipendente italiana, vale a dire quella fascia di imprese piccole, medie o grandi, non sottoposte al controllo di un gruppo editoriale, che non godono del vantaggio di avere sotto la stessa proprietà una concentrazione di marchi editoriali, società di distribuzione e/o catene di librerie. Sono gli indipendenti, tuttavia, a fare in Italia ricerca e scouting di nuovi autori, italiani e stranieri, su cui investono al fine di assicurare una produzione spesso di alta o altissima qualità, alimentando l’intera filiera produttiva e garantendo quel bene prezioso che è la bibliodiversità. E proprio per garantire visibilità al lavoro dell’editoria indipendente, l’Odei invita gli oltre 200 editori che hanno partecipato all’edizione del 2017 di Book Pride e a tutti gli altri editori indipendenti che l’anno precedente non erano presenti a partecipare all’edizione 2018, per dare vita, ancora una volta, ad un appuntamento ricco di partecipazione, di momenti di incontro con gli autori, di confronto e di scambio fra i protagonisti della filiera editoriale, di iniziative concrete per la promozione della lettura, nell’auspicio che Milano si confermi come una città che dell’editoria accoglie tutte le sue molteplici manifestazioni.
ODEI, consiglio direttivo