giovedì 2 marzo 2017

Brescia, condannato all’ergastolo il paramilitare Paraga

È di questa mattina la notizia che il Tribunale di Brescia ha condannato in primo grado all’ergastolo il comandante paramilitare bosniaco Hanefija Prijić, detto Paraga.
Si tratta di una notizia di rilevanza assoluta, che giunge dopo ventiquattro anni dall’eccidio del 29 maggio 1993, allorché Paraga dette l’ordine di uccidere a sangue freddo sulla via che collega Gornji Vakuf con Travnik, la cosiddetta “strada dei diamanti”, i tre volontari italiani Sergio Lana, Fabio Moreni e Guido Puletti. Alla strage scamparono per miracolo, fuggendo disperatamente nei boschi, altri due nostri connazionali, Agostino Zanotti e Christian Penocchio.
Paraga era già stato condannato nel 2001 da una corte bosniaca a 15 anni di reclusione per la strage dei volontari italiani di Gornji Vakuf. Tra i testimoni, faccia a faccia col carnefice, c’erano Zanotti e Penocchio, che riconobbero davanti ai giudici il carnefice dei loro compagni. La pena fu poi ridotta a 13 anni in appello, ma dopo alcuni anni di reclusione il condannato era stato ammesso ai benefici della semilibertà. Paraga era stato successivamente arrestato alla fine di ottobre del 2015 a Dortmund, in Germania, su mandato di arresto internazionale emesso dalla giustizia italiana, ed era stato rapidamente estradato a Brescia, città di residenza delle tre vittime e dei due sopravvissuti.
Vedremo se il condannato ricorrerà in appello contro questa sentenza, che dopo tanti e tanti anni fa almeno un po’ di giustizia.