giovedì 16 febbraio 2017

Višegrad. L'odio, la morte, l'oblio

Si intitola Višegrad. L'odio, la morte, l'oblio il mio nuovo reportage dai Balcani di eri e di oggi.
Quella che pubblico qui è la copertina del libro, un frammento di un meraviglioso trittico dipinto su tavole di pero stagionato dal grande Ibrahim Ljubović, uno dei maggiori talenti pittorici jugoslavi del Novecento. Non è forse un caso che la maggior parte delle opere a lui più care siano state trafugare dagli assedianti serbo-bosniaci nel suo studio sarajevese di Grbavica, durante la guerra del 1992-1995. La vedova di Ljubović, la gentilissima signora Suada, attraverso la comune amica Kanita Fočak, mi ha dato una grande gioia concedendomi la possibilità di usare quest'immagine per la copertina. La foto, vedrete, non è perfetta. Questo perché l'ho scattata io, in condizioni di quasi buio, nella sala da pranzo dell'hotel Vilina Vlas, a Višegrad, uno dei luoghi più spaventosi dello stupro etnico e della pulizia etnica durante la guerra in Bosnia Erzegovina. Anche di questo racconto in Višegrad. L'odio, la morte, l'oblio.
Il libro, dedicato alla memoria del grande ricercatore storico Angelo Lallo - sincero amico e grande appassionato di Balcani - si avvale della prefazione di Riccardo Noury, dell'introduzione di Silvio Ziliotto e della postfazione di Marco Travaglini, tutti amici di viaggio e d'impegno in questi lunghi anni, oltre che penne molto al di dentro delle questioni balcaniche.
Tanti e prestigiosi i patrocinatori, che hanno voluto legare il loro nome a questo lavoro, per sostenerlo e sposarne i contenuti e il significato, che è un significato di lotta, sia chiaro da subito. Di lotta per la giustizia e per la verità.
Considero Višegrad. L'odio, la morte, l'oblio un prequel storico dei miei lavori su Srebrenica, che migliaia e migliaia di persone hanno comprato e letto. Ciò che successe a Višegrad tra l'aprile del 1992 e l'ottobre del 1994 è semplicemente la prova generale di quanto avvenne nel luglio del 1995 a Srebrenica.
Tanti i compagni di viaggio in questo libro. Molti, direi moltissimi, sono serbo-bosniaci. La maggior parte di loro però non comparirà col suo nome di battesimo, per paura di ritorsioni anche gravi. Questa, purtroppo, ancora oggi è la situazione nella Bosnia orientale.
Višegrad. L'odio, la morte, l'oblio sarà disponibile dalla metà di marzo circa. Sono già tante le presentazioni fissate, di cui a breve darò notizia sempre attraverso questo mio blog e le mie pagine social. Spero che leggerete questo libro, che ne parlerete, che parteciperete numerosi e attivi alle presentazioni, che andranno avanti almeno fino alla fine del 2017.
Io, ancora una volta, ce l'ho messa tutta. Più di questo non penso di poter fare, con le mie forze. Ora sta a chi vorrà seguirmi nel racconto e nello studio di questa nuova terribile pagina di storia contemporanea. Storia che non è solo la "loro" (e che molti bosniaci ignorano). Ma che è anche la "nostra".