venerdì 19 agosto 2016

Una nave, un mistero, il petrolio, i pirati della Malesia e un bel libro

La Malesia, strani commerci, 350.000 euro di carburante diesel (circa 900.000 litri), un ammutinamento e, dulcis in fundo, i pirati: questo gli ingredienti di un piccolo mistero estivo, già quasi risolto – ma non del tutto – nelle acque tra Malesia e Indonesia.
In un primo momento si pensava che fossero stati i temibili pirati malesi ad abbordare la Vier Harmoni, lo scorso 16 agosto. Quindici anni fa, ai tempi del viaggio malese che ha ispirato la scrittura di EDEN. IL PARADISO PUÒ UCCIDERE, i pirati malesi figuravano spesso sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo per i loro abbordaggi, i sequestri, i furti sempre più avventurosi e non poche violenze. Quando rientrai dalla Malesia ne uscirono fuori alcuni articoli che determinarono le proteste dell’ente del turismo malese. E i pirati, in qualche modo, entrarono anche in EDEN.
Ora pare che una comunicazione via radio del capitano della Vier Harmoni (la quale nave, non è chiaro se avesse a bordo personale armato a protezione) con le autorità malesi abbia sollevato da ogni responsabilità i pirati, addossandole invece all’equipaggio, una decina appena di marinai indonesiani, che avrebbe dirottato la nave verso l’isola indonesiana di Batam, a sud di Singapore, per via di una non meglio chiarita disputa con l’armatore.

Vedremo come finirà il piccolo giallo estivo, ma intanto tre cose sembrano chiare: che una quantità enorme di inquinante carburante diesel vaga nell’oceano a bordo di una nave il cui equipaggio potrebbe essersi ammutinato (ma non si hanno al momento notizie di scontri o di feriti); che i pirati malesi non sono mai stati sconfitti, sono ancora sulla breccia e fanno paura; che, in attesa di sapere come andrà a finire questa curiosa vicenda, sarà bene trascorrere il tempo leggendo EDEN. IL PARADISO PUÒ UCCIDERE, la miglior lettura possibile per l’estate… e per l’avventura in chiave malese!