mercoledì 16 marzo 2016

6/“Eden” ovvero l’avventura e il sogno a occhi aperti al potere. Oppure…

La Malesia, una spedizione scientifica sui generis, un incidente, la lotta spietata contro l’immigrazione clandestina in quel Paese, l’ingresso in un mondo incredibile che dietro l’apparenza nasconde un segreto insvelabile, un’umanità assurdamente e invariabilmente divisa in caste. Un segreto di guerra e di dominio che fonde passato remoto e presente in un connubio possibile e fatale. La scomparsa, la tragedia, il ritorno. E la trasformazione come parte irrinunciabile di ogni essere umano, senza la quale la vita non trova più un suo canale per scorrere.
Sono questi alcuni dei temi trattati in EDEN.IL PARADISO PUÒ UCCIDERE, libro di avventura e di fantascienza, sì. Ma forse no. O forse non proprio del tutto.
Perché non è dato sapere – e l’autore non vuole o non può farvelo sapere – se quanto narrato sia per davvero solo frutto della fantasia o abbia un fondo più o meno spesso di verità.
Quel che si può dire, ad esempio – con uno dei protagonisti del libro – è questo: «Pensa a quei conflitti, a quelle dittature… o a quei nuovi governi che, pretendendo libertà e autodeterminazione, respingono la protezione dei nostri finanziatori e dei loro alleati. Che cosa ci hanno dimostrato e ci dimostrano, al di là di tutto? Che il binomio uomo-tecnologia non riesce, almeno non ancora, a venire a capo dell’incredibile capacità di resistenza, di adattamento, di trasformazione e metamorfosi dell’essere umano. L’uomo è più forte di se stesso, insomma. E allora, laddove neppure la tecnologia può giungere, non rimane che risvegliare gli incubi del passato, i mostri ancestrali, gli istinti pre-umani, ciò che l’uomo non conosce e a cui, almeno sulla carta, non può né sa resistere. I finanziatori vogliono questo, e noi siamo quasi riusciti a darglielo…».
Tutto questo non può forse essere associato alla guerra in Bosnia Erzegovina o al nuovo macello umano e umanitario in Siria?
Purtroppo sì.
Vedete, la fantascienza è da sempre un serbatoio di rivelazioni e di innovazioni. Talvolta ne è anticipatrice. Altre, purtroppo, suggeritrice.
Gene Roddenberry negli anni Sessanta aveva, a sua insaputa, inventato i telefoni cellulari di oggi.
Siamo proprio sicuri che quel che c’è scritto in EDEN.IL PARADISO PUÒ UCCIDERE sia solo fantasia?
Quel che mi resta da fare, almeno per ora, in attesa della pillola quotidiana di domani, è augurarvi buona lettura…

(ps: la montagna della foto di apertura di questo post è quella che ha ispirato la "location" del libro; nella seconda foto, l'effetto delle ruspe sulla foresta malese, straziata per fare posto alle maledette palme per la produzione dell'olio di palma, letale per la salute ma largamente usato dall'industria alimentare mondiale...).