venerdì 30 ottobre 2015

Già Halloween?!? Allora vi racconto una storiella...

Quella che vedete è la mia zucca di Halloween per il 2015 (di cui, tra l’altro, andavo decisamente orgoglioso, prima di averne vista in foto un’altra… quindi la sfida per l’anno prossimo è lanciata!). Una zucca ravennate, comprata in un negozio di frutta e verdura a due passi dal centro.
Siccome chi scrive non crede in streghe, fantasmi e mostri (tranne quelli in carne e ossa che purtroppo si aggirano tra noi), tende dunque a scartare decisamente l’ipotesi – sposata da certo estremismo cattolico in vena di spargere zizzania qua e là – che la festa di Halloween sia in alcun modo legata a invocazioni a Satana. È di certo una festa pagana che la Ognissanti cattolica, a differenza di tante altre feste pagane, non è riuscita a sopprimere o ad assorbire. E già per questo merita un certo rispetto, visto che ogni altra festività pagana (pensiamo al Ferragosto) è stata soppiantata e assorbita dagli uomini con la gonna che comandano in quell’angolino di mondo troppo opulento che si chiama Vaticano.
Halloween, come tutti sanno, deriva il suo nome da “All Hallow Eve”, cioè Tutti i Santi, e ne è la variante scozzese. Quindi qui più di qualcuno alzerà le antenne e gli scudi: Scozia, quindi Celti, quindi pagani precristiani che hanno fatto finta di arrendersi al cristianesimo ma ancora vivono in mezzo a noi, eccetera… (scene di panico, crocifissi in fiamme, legna accatastata per ogni evenienza…).
Per i Celti il 31 ottobre – che oggi per noi è la festa di Halloween – era una data speciale, perché segnava la fine dell’estate. Si celebrava allora, quel giorno, la festa di Samhain, ovvero la fine della stagione dei raccolti e l’inizio dell’inverno. Che non era l’inverno nostro da riscaldamento globale, per essere precisi. Era questa, contestualmente, la notte in cui le anime dei morti tornavano sulla terra in varie fogge, ovvero come fantasmi, streghe, demoni… ovvero tutto ciò in cui non crede chi scrive… oltre a Berlusconi, Renzi e i vari onemanshow di moda in questi tempi tristi, forse loro, davvero, incarnazione dei nostri peggiori fantasmi…
Poi, come si sa – non lo sanno i leghisti, perché sono ignoranti, e i fascisti, perché sono se stessi… e lo fanno molto bene… – l’uomo da quando è nato su questo povero pezzo di mondo sferico con i poli schiacciati, cammina, si sposta, vaga, si trasferisce, transita… da ben prima che la privatizzazione delle autostrade e delle ferrovie dello Stato creasse i disastri che tutti i giorni viviamo. E così qualche celto – e senz’altro la cultura celtica – un bel giorno arriva negli Stati Uniti. Che, si sa, sono la patria di Hollywood, della plastica, delle californiane con le tette rifatte e del neoliberismo, per cui se quattro più quattro fa otto, era inevitabile che proprio là nascesse la festa che poi, negli ultimi anni, è rimbalzata di nuovo di qua, nella vecchia Europa, perdendo al contempo ogni lato macabro e trasformandosi in un evento ludico e commerciale. Praticamente, l’incarnazione di un grande cartone animato di Scooby-doo grande come l’intero Occidente.

Bosnia, ancora scheletri dall’inesauribile fossa comune di Prijedor

Si chiama Jakarina kosa. Prima della guerra del 1992-1995 in questo villaggio non lontano dalla martoriata città di Prijedor, nella Bosnia occidentale, c'era una miniera. Oggi quella stessa miniera è una fossa comune. Una fossa infinita. Pensate che nel 2001, sei anni dopo la fine della guerra, da questa fossa vennero estratti gli scheletri di 373 persone, 311 delle quali riconosciute attraverso il test del Dna e civilmente sepolte. Dallo scorso 6 luglio gli esperti hanno ricominciato, 14 anni dopo, gli scavi nello stesso identico sito, estraendone, a oggi, i resti di altre 622 persone, solo due dei quali completi. Si tratterebbe – ma sarà poi l’esame del Dna a doverlo confermare – di resti di croato-bosniaci e di bosniaci musulmani ammazzati e fatti sparire dalla soldataglia serbo-bosniaca e dai paramilitari serbi nell’estate del 1992, nei primi mesi del conflitto. Stiamo evidentemente parlando di una gigantesca fossa comune secondaria, nella quale sono stati sversati, chissà esattamente quando, parte dei resti di una più grande fossa comune primaria, quella di Tomašica, non lontano villaggio della municipalità di Prijedor, dalla quale nel 2013 sono state esumate le spoglie di 435 persone, ma solo 275 di esse presentavano i corpi ancora integri.
In Bosnia Erzegovina mancano ancora all’appello poco meno di ottomila persone, scomparse da oltre vent’anni e sepolte chissà dove. Manca all’appello anche la giustizia. Quella è sepolta in fondo agli interessi dei politici e difficilmente uscirà fuori dalla bara ben chiusa delle loro coscienze.

Il suono e l’invisibile. La musica come stile di vita

Infinito edizioni segnala il nuovo libro
Di Susanna Parigi e Andrea Pedrinelli
Prefazione di Roberto Cacciapaglia
Con un testo di Luigi Manconi e Antonella Soldo
Postfazioni di Fabrizio Bartalucci e Luca Cavaliere
Musica: professione, amore e passione di una grande interprete
e di un profondo conoscitore delle sette note
Una musicista impegnata e sensibile e uno studioso della musica. Due mondi vicini ma non perfettamente identici, che s’intersecano spesso, ma a volte guardano le sette note da prospettive totalmente differenti. Da quest’incontro nasce un viaggio all’interno della Musica  intesa come Arte, come professione, ma anche come ristoro dei sensi.
La Musica è un percorso dentro e oltre la persona umana, un viaggio capace di ridare senso alle eredità del passato e di aprirci a nuove possibilità, sia che la facciamo, sia che la ascoltiamo. Senza contare quanto, tramite una musica vissuta, suonata o ascoltata, possiamo percepire dell’Infinito che si muove dentro e intorno a noi.
“Il libro che avete fra le mani è indispensabile per chi vuole utilizzare la musica non come salvagente, in superficie, per non ascoltare il silenzio, ma come farebbe un subacqueo, che scende nelle profondità per raccogliere tutto quello che di infinitamente prezioso quest’arte suprema può darci”. (Roberto Cacciapaglia)
“La forza delle canzoni di Susanna Parigi sta, sì, nella melodia e nella intensissima interpretazione, nella grande abilità di polistrumentista, ma risiede, soprattutto, nelle parole. Sono le parole che incantano: che tessono nenie o sortilegi, racconti da tramandare di madre in figlia o secche cartoline della contemporaneità. Sono le parole che saldano insieme emozioni antiche e impressioni digitali. Per questa ragione non stupisce che la prima prova letteraria di Susanna Parigi conservi intatti la delicatezza e, al contempo, la potenza delle sue creazioni musicali”. (Luigi Manconi e Antonella Soldo)

giovedì 29 ottobre 2015

Germania, in manette Paraga: nel 1993 fece uccidere tre volontari italiani

Si chiamavano Sergio Lana, Fabio Moreni e Guido Puletti i tre volontari italiani partiti da Brescia e fatti assassinare da Hanefija Prijić, detto Paraga, il 29 maggio 1993, all’inizio del secondo anno di guerra in Bosnia Erzegovina. Lana, Moreni e Puletti si stavano recando – autorizzati e attesi – nella cittadina di Zavidovići, nella Bosnia centrale, per portare aiuti umanitari e prelevare una sessantina di vedove di guerra con figli per sottrarre tutti loro alle mostruosità della guerra e condurli in salvo.
Le tre vittime viaggiavano con altri due volontari e pacifisti italiani, Agostino Zanotti e Christian Penocchio.
Intercettati dal gruppo di fuoco guidato da Paraga sulla via che collega Gornji Vakuf con Travnik, la cosiddetta “strada dei diamanti”, i cinque italiani erano stati fatti scendere dai loro mezzi di trasporto ed erano stati trascinati in uno spiazzo nel bosco. Qui, dopo alcuni attimi di esitazione e di tensione terribile, Paraga dette ordine di assassinare i cinque volontari italiani. Va ricordato che Paraga non agiva né da paramilitare né tanto meno da balordo sbandato, essendo egli a quel tempo comandante del terzo battaglione della 317ima brigata della Armija BiH, ovvero l’esercito regolare della Bosnia Erzegovina, sottoposto agli ordini che giungevano attraverso la catena di comando dallo stato maggiore di Sarajevo.
Lana, Moreni e Puletti caddero trafitti dai colpi, Penocchio riuscì a farsi passare per morto mentre Zanotti riuscì miracolosamente a gettarsi in un corso d’acqua, rimanendovi nascosto per ore. I due sopravvissuti riuscirono successivamente a raggiungere la località di Bugojno e a chiedere la protezione dei caschi blu, denunciando la vicenda.

domenica 25 ottobre 2015

Dalla Romagna all'Umbria, sempre "Srebrenica. La giustizia negata"

Appena il tempo di rientrare e cambiare valigia, che è già tempo di ripartire.
Il bilancio della due giorni romagnola è notevole: sia per la presenza di pubblico che per l'interesse registrato (e la stanchezza dei due autori...). Circa 300 studenti (e docenti) delle quinte classi liceali tra Ravenna e Faenza; oltre 60 partecipanti all'incontro pubblico pomeridiano di Ravenna, un numero pressoché identico a Faenza. Grande partecipazione emotiva e personale di tutti. E sorprese importanti e positive. Sia tra i docenti che, per una volta (vivaddio!), tra gli amministratori presenti. Eccezionale lo sforzo organizzativo degli amici di Amnesty Emilia Romagna, Anolf e Iscos, in rigoroso ordine alfabetico. Grazie!
Ora tocca all'Umbria. Martedì mattina incontrerò da solo le classi dell'Istituto comprensivo statale di Attigliano-Guardea; martedì pomeriggio, con Riccardo Noury, saremo a Todi. Quindi metteremo il punto finale su questo ottobre per noi faticoso ma ricco di soddisfazioni e punteremo dritti su novembre. Segnalo, a novembre, alcuni nuovi incontri rispetto al precedente aggiornamento, in particolare quello di Pavia a fine mese. Su altri incontri stiamo lavorando, ma soprattutto per il 2016.
Vi aspettiamo in Umbria, martedì!
Ottobre:
- martedì 27 ottobre, Attigliano-Guardea (TERNI), Istituto comprensivo statale, Via Monserrato, 38, ore 10,00;
- martedì 27 ottobre, TODI, Human Rights International Film Festival, Biblioteca comunale Lorenzo Leonj, Via S. Fortunato, ore 18,30.
Novembre:
- venerdì 6 novembre, DESENZANO DEL GARDA(BS), Libreria Castelli Podavini, via Roma 20; ore 21,00; organizza il Gruppo locale di Amnesty International; interviene Simone Rizza (Amnesty International Lombardia); modera Veronica Zubani (Amnesty International Brescia);
- sabato 7 novembre, LECCE, quarta edizione della rassegna “Conversazioni sul futuro”, Libreria Ergot, ore 17,30; organizza l’associazione Diffondere Idee di Valore; in definizione; modera Raffaele Gorgoni;
- domenica 8 novembre, CHIARI (BS), Fiera della Microeditoria, ore 16,00; interviene Simone Rizza (Amnesty International Lombardia); modera Veronica Zubani (Amnesty International Brescia);
- domenica 15 novembre, CUNEO, Scrittorincittà, ore 15,00, con Christiana Ruggeri, autrice per Giunti di Dall’inferno non si ritorna, in definizione (www.scrittorincitta.it);

martedì 20 ottobre 2015

Srebrenica: giovedì due volte a Ravenna, venerdì due volte a Faenza

 Io e Riccardo Noury vi aspettiamo con Anolf, Iscos e Amnesty a Ravenna e Faenza, giovedì e venerdì, per quattro appuntamenti di presentazione di SREBRENICA. LA GIUSTIZIA NEGATA. A presto!


- giovedì 22 ottobre, RAVENNA, Istituto tecnico Baldini, ore 11,00; modera Luca Cortesi; organizzano Amnesty International Emilia Romagna, ISCOS e Anolf Emilia-Romagna;
- giovedì 22 ottobre, RAVENNA, Biblioteca di storia contemporanea Oriani, via Corrado Ricci 26, ore 17,30; introduce il direttore, Alessandro Luparini; organizzano Amnesty International Emilia Romagna, ISCOS e Anolf Emilia-Romagna;
- venerdì 23 ottobre, FAENZA, ITSET Oriani, ore 11,00; organizzano Amnesty International Emilia Romagna, ISCOS e Anolf Emilia-Romagna;
- venerdì 23 ottobre, FAENZA, Biblioteca Manfrediana, Sala Dante, ore 17,30; organizzano Amnesty International Emilia Romagna, ISCOS e Anolf Emilia-Romagna;
- martedì 27 ottobre, Attigliano-Guardea (TERNI), Istituto comprensivo statale, Via Monserrato, 38, ore 10,00;
- martedì 27 ottobre, TODI, Human Rights International Film Festival, Biblioteca comunale Lorenzo Leonj, Via S. Fortunato, ore 18,30.
Novembre:
- venerdì 6 novembre, DESENZANO DEL GARDA(BS), Libreria Castelli Podavini, via Roma 20; ore 21,00; organizza il Gruppo locale di Amnesty International; interviene Simone Rizza (Amnesty International Lombardia); modera Veronica Zubani (Amnesty International Brescia);
- sabato 7 novembre, LECCE, quarta edizione della rassegna “Conversazioni sul futuro”, Libreria Ergot, ore 17,30; organizza l’associazione Diffondere Idee di Valore; in definizione; modera Raffaele Gorgoni;
- domenica 8 novembre, CHIARI (BS), Fiera della Microeditoria, ore 16,00; interviene Simone Rizza (Amnesty International Lombardia); modera Veronica Zubani (Amnesty International Brescia);
- domenica 15 novembre, CUNEO, Scrittorincittà, ore 15,00, con Christiana Ruggeri, autrice per Giunti di Dall’inferno non si ritorna, in definizione (www.scrittorincitta.it);
- giovedì 19 novembre, FIRENZE, nell’ambito del convegno “IV Antonio Cassese Lecture. Srebrenica 1995-2015: the search for justice”, Riccardo Noury interviene dalle 16,00 alle 19,00 nell’ambito del dibattito successivo alla proiezione di uno dei film tra Resolution 819 di Giacomo Battiato (2005) o Beyond Reasonable Doubt di Mirko Klarin (2008);

Il principe Anselmo. Storia di piazze, letti di fortuna, amori, figlie della guerra e tradimenti

Infinito edizioni – nuovo in libreria
Di Palma Lavecchia
Introduzione di Gianpiero Borgia
Vizi e rare virtù di una cittadina dell’Italia centro-meridionale in questo nuovo lavoro dell’autrice di “Mi chiamo Beba”. La piazza, un enigmatico clochard, storie di tradimenti consumati e da consumare e di pane sfornato prima che sorga il sole danno vita a un romanzo corale che sa di mito e di vita vissuta, di mare e di perdizione. Leggere il nuovo lavoro del Capitano Palma Lavecchia è come immergersi in un racconto pirandelliano, in cui prendono vita attraverso suggestive narrazioni le storie dalle sfumature straordinariamente erotiche di un tempo passato, in cui nascevano figli degli stupri di guerra consumati dalle compagnie marocchine agli ordini degli Alleati, ma in cui la gente ancora scendeva in piazza, alla sera, con una sedia, per incontrare gli altri.
“Palma Lavecchia narra, da inguaribile romantica, le vicende di un’umanità miserabile, facendo emergere a tratti uno sguardo straordinariamente erotico. È come se ‘Umiliati e offesi’, oppure ‘Povera gente’, fossero stati scritti da Jane Austen e riadattati da D. H. Lawrence”. (Gianpiero Borgia)

lunedì 19 ottobre 2015

Bosnia, Buroj Ozone: un affare (arabo) da due miliardi di euro

Con il contratto firmato dal sindaco di Trnovo, Ibro Berilo, e dal direttore esecutivo della Buroj Property Development, società d’investimenti con sede a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, è stato ufficialmente lanciato, lo scorso 17 ottobre, il programma per la creazione di un immenso complesso turistico dedicato a visitatori arabi nella località di Trnovo, a circa 25 chilometri da Sarajevo.
Il progetto prevede la creazione da zero di un complesso turistico integrato ai piedi dei monti Bjelasnica e Treskavica per un’estensione pari a 137 ettari, con alberghi, centri congressi, uffici, centri commerciali, cliniche, centri di riabilitazione, strutture ricreative e sportive, parchi e laghi artificiali. Un intervento drammaticamente invasivo sul territorio che, in otto anni, renderà il complesso funzionante e creerà posti di lavoro per un numero stimato di 10.000 persone. Un toccasana per l’economia e la disoccupazione, oggi ferma intorno al 50 per cento della popolazione attiva; un potenziale disastro per l’ambiente.

Se il corriere consegna le novità di ottobre in casa editrice

Questa mattina il corriere ha consegnato sei delle dieci novità dell'autunno 2015 messe in cantiere dalla casa editrice Infinito edizioni. La settima è "Il barbiere zoppo", di Gino Marchitelli, già in libreria. A breve, arriveranno "Dark soul", di Giancarlo De Cataldo, con Luca Saraceni e Francesca Marchi, "La signora del Judo", di Giulia Quintavalle con Chiara Di Cesare, e "Il Thai della salute", di Pasquale Augello e Anna Terminello.
I nuovi arrivati di oggi sono, in ordine alfabetico:
- Finalmente ho perso tutto, di Giulio Tampalini e Marcello Tellini
- Il fruscio lieve della gioia, di Riccardo E. Grassi
- Il suono e l'invisibile, di Susanna Parigi e Andrea Pedrinelli
- In Bosnia, di Pierfrancesco Curzi
- Le storie che costellano il cielo, di Daniele Scaglione
- Salaam, di Hisam Jamil Allawi e Rita Degli Alberi
Qui sono disponibili le schede dei sei bellissimi libri arrivati oggi, in distribuzione in libreria e sul web a cominciare dalle prossime ore.
Buona lettura e buoni regali di Natale a voi con i nostri/vostri libri!

SlowBook: la disoccupazione giovanile ‘africanizza’ il Mezzogiorno. Nord ‘meridionalizzato’ ma fiducia in new media e attesa per Jobs Act

Ricevo e con piacere diffondo

La conseguenza della crisi sul mercato del lavoro giovanile in Italia ha comportato la ‘meridionalizzazione’ del Nord - i cui dati sono paragonabili a quelli registrati al Sud prima del 2008 - e la ‘africanizzazione del Meridione, la cui situazione oggi è difficilissima. Tuttavia, i giovani non smettono di sperare, di impegnarsi e attendono con ansia che si dispieghino gli effetti dei provvedimenti del Governo in materia. E’ il parere degli autori del libro “Nord Meridiano” (Editori Riuniti), Maria Frega e Francesco De Filippo, espresso nel corso dell’incontro con gli studenti nell’ambito del festival scolastico letterario SlowBook, che prosegue tra Lagonegro e Lauria.
“Nord Meridiano” è un libro inchiesta sul rapporto tra il mondo del lavoro e i giovani del Nord, segue al precedente “Scampia e Cariddi” che analizzava lo stesso scenario ma con i giovani del Mezzogiorno.

giovedì 15 ottobre 2015

Venerdì Srebrenica a Cava de' Tirreni, sabato parliamo di editoria a Lagonegro


Ennesimo fine settimana itinerante. Questa volta ci vediamo a Cava de' Tirreni con SREBRENICA. LA GIUSTIZIA NEGATA e a Lagonegro con FARE EDITORIA.
Ecco i dettagli degli incontri e di quelli a venire fino a fine anno:
- venerdì 16 ottobre, CAVA DE’ TIRRENI (SA), Libreria Bar Rodaviva, via Vincenzo Montefusco 3, ore 18,30; organizza il Gruppo Agro Nocerino Sarnese di Amnesty International;
- sabato 17 ottobre, LAGONEGRO (PZ), Isis De Sarlo, Via S. Antuono, 192, incontro nell’ambito del convegno dal titolo “Slow Book. La lettura negli anni delle 140 battute”,  ore 15,00-19,00; organizzato dalla Regione Basilicata;
- giovedì 22 ottobre, RAVENNA, Istituto tecnico Baldini, ore 11,00; modera Luca Cortesi; organizzano Amnesty International Emilia Romagna, ISCOS e Anolf Emilia-Romagna;
- giovedì 22 ottobre, RAVENNA, Biblioteca di storia contemporanea Oriani, via Corrado Ricci 26, ore 17,30; introduce il direttore, Alessandro Luparini; organizzano Amnesty International Emilia Romagna, ISCOS e Anolf Emilia-Romagna;
- venerdì 23 ottobre, FAENZA, ITSET Oriani, ore 11,00; organizzano Amnesty International Emilia Romagna, ISCOS e Anolf Emilia-Romagna;
- venerdì 23 ottobre, FAENZA, Biblioteca Manfrediana, Sala Dante, ore 17,30; organizzano Amnesty International Emilia Romagna, ISCOS e Anolf Emilia-Romagna;
- martedì 27 ottobre, Attigliano-Guardea (TERNI), Istituto comprensivo statale, Via Monserrato, 38, ore 10,00;
- martedì 27 ottobre, TODI, Human Rights International Film Festival, Biblioteca comunale Lorenzo Leonj, Via S. Fortunato, ore 18,30.
Novembre:

martedì 13 ottobre 2015

Carne, frutta e verdura, Republika Srpska di Bosnia sempre più legata alla Russia

Nell’ambito del processo di svincolamento della Republika Srpska di Bosnia dalla Bosnia Erzegovina, in vista di un’indipendenza più o meno pacifica, la Russia – grande sponsor politico ed economico di Banja Luka –  continua a finanziare i progetti del magnate-padre-padrone Milorad Dodik. Questa volta, dopo le agevolazioni per l’acquisto di gas e petrolio e dopo una serie di prestiti e di investimenti russi mirati, tocca a frutta, verdura e carni. Mosca ha infatti deciso di dare ulteriore impulso all’importazione di prodotti agricoli dalla Repubblica serba di Bosnia, passando dalle attuali 70.000 tonnellate di frutta a 100.000, cui aggiungere anche 80.000 tonnellate di verdura, 27.000 di carne e 30.000 di latte e derivati. Manco a dirlo, Dodik e famiglia hanno interessi diretti e indiretti nel settore. Indipendenza sì, insomma, ma con una certa attenzione, oltre alle sfrenate ambizioni politiche, anche alla tasca dei padroni…

Amnesty International: aver lasciato milioni di rifugiati di fronte a un destino crudele e incerto è un "catastrofico fallimento morale"

Il catastrofico fallimento morale dei leader del mondo, che perdono tempo a litigare tra di loro mentre lasciano vergognosamente milioni di persone a soffrire in disastrose condizioni umanitarie, sarà ricordato per generazioni a venire. Questo è il giudizio espresso oggi da Amnesty International, che ha presentato un piano in otto punti per affrontare la molteplice e globale crisi dei rifugiati contemporanea. 
Livelli di violenza spaventosi in Siria, Iraq e Afghanistan e i vari conflitti in corso nell'Africa subsahariana e altrove hanno portato la popolazione globale dei rifugiati a un picco storico. Nel frattempo, nell'Asia sudorientale sta ricominciando la "stagione delle partenze": probabilmente, molti altri rifugiati si aggiungeranno alle migliaia di rohingya già fuggiti dalla persecuzione in corso in Myanmar, solo per finir preda dei trafficanti e subire ulteriori violenze. 
La risposta a queste crisi globali dei rifugiati è vergognosa, soprattutto da parte dei paesi più ricchi, che hanno sin qui ignorato gli appelli umanitari e le richieste di reinsediamento dei rifugiati più vulnerabili, mettendo a disposizione solo un decimo dei posti, rispetto a 1,15 milioni di persone che ne hanno bisogno. Nel frattempo, i paesi in via di sviluppo stanno ospitando milioni di rifugiati senza quasi alcun sostegno. 
"La molteplice crisi globale dei rifugiati non ha precedenti e ha gettato nella disperazione milioni di persone. La risposta dei paesi ricchi è stata un catastrofico fallimento. Siamo in un momento cruciale, che determinerà il modo in cui i leader mondiali verranno ricordati per generazioni a venire: la storia li giudicherà assai severamente se non cambieranno il loro atteggiamento" - ha dichiarato Salil Shetty, segretario generale di Amnesty International. 

venerdì 9 ottobre 2015

Ore 18,00, "Srebrenica. La giustizia negata" all'Overtime Festival di Macerata


Venerdì 9 ottobre, MACERATA, Overtime Festival, presso la Galleria Antichi Forni, ore 18,00, Luca Leone e Riccardo Noury presentano il loro nuovo libro SREBRENICA. LA GIUSTIZIA NEGATA. Dialoga con gli autori l'avvocato Giulia D'Agnone.

Mattia, 15 anni, già tre volte campione d’Italia: piccoli arcieri crescono (in fretta e bene)

A 15 anni può capitare d’essere campione italiano di  tiro con l’arco, specialità hunter field, e di camminare con i piedi saldamente per terra.
È il caso di Mattia Venturelli, campione in erba della Compagnia degli arcieri e balestrieri della Torre di Formigine, così giovane eppure per già ben tre volte campione italiano. La prima volta, nel 2014, arco nudo indoor (quei 18 metri che per molti arcieri sono un vero e proprio incubo invernale), quindi sempre quell’anno nella specialità hunter field. Infine, nel settembre 2015, ad Avellino, di nuovo campione d’Italia hunter field. Ma non  più nella categoria “ragazzi”, bensì in quella, ben più probante, degli “allievi”. Si comincia a fare veramente sul serio, insomma.
Se volete, per un “arciere in erba” come chi scrive, lo choc maggiore è raccontare le gesta di un tre volte campione d’Italia sulla cui carta d’identità c’è scritto come anno di nascita il 2000. Trent’anni prima di me, in poche parole… al giorno d’oggi, almeno tre ere geologiche da una decade ciascuna…
Ho iniziato a tirare con l’arco così per gioco. – racconta Mattia con il suo sorriso timido – Me lo ricordo ancora... è stato nell'estate del 2010. Mi trovavo in vacanza con la mia famiglia in un villaggio turistico e c'era la possibilità di provare a tirare con l’arco. Dopo un po’ di suppliche, i miei genitori mi hanno dato il permesso di provare... è sempre stato il mio sogno poter scoccare un freccia... dopodiché mi sono innamorato di questo sport e, tornati a casa, abbiamo cercato su internet la società più vicina a Pavullo, la località del modenese dove viviamo. Trovammo a Formigine gli Arcieri e balestrieri della Torre. L’accoglienza è stata da subito fantastica e l’istruttore federale Pietro Lodi mi ha preso sotto la sua ala protettiva, facendomi capire che questo sport mi avrebbe potuto dare tante soddisfazioni”.

giovedì 8 ottobre 2015

Venerdì 9 ottobre, "Srebrenica. La giustizia negata" all'Overtime Festival di Macerata

Vi aspettiamo, Riccardo Noury e io, domani, venerdì 9 ottobre, a Macerata, Overtime Festival, in compagnia di Giulia D'Agnone per parlare di SREBRENICA. LA GIUSTIZIA NEGATA.
Qui a seguire tutti gli appuntamenti fin qui definiti, fino alla fine del 2015:
Ottobre:
- venerdì 9 ottobre, MACERATA, Overtime Festival, presso la Galleria Antichi Forni, ore 18,00; dialoga con gli autori l'avvocato Giulia D'Agnone;
- venerdì 16 ottobre, CAVA DE’ TIRRENI (SA), Libreria Bar Rodaviva, via Vincenzo Montefusco 3, ore 18,30; organizza il Gruppo Agro Nocerino Sarnese di Amnesty International;
- sabato 17 ottobre, LAGONEGRO (PZ), incontro nell’ambito del convegno dal titolo “Slow Book. La lettura negli anni delle 140 battute”, organizzato dalla Regione Basilicata; in definizione;
- giovedì 22 ottobre, RAVENNA, Istituto tecnico Baldini, ore 11,00; modera Luca Cortesi; organizzano Amnesty International Emilia Romagna, ISCOS e Anolf Emilia-Romagna;
- giovedì 22 ottobre, RAVENNA, Biblioteca di storia contemporanea Oriani, ore 17,30; introduce il direttore, Alessandro Luparini; organizzano Amnesty International Emilia Romagna, ISCOS e Anolf Emilia-Romagna;
- venerdì 23 ottobre, FAENZA, Istituto Oriani, ore 11,00; organizzano Amnesty International Emilia Romagna, ISCOS e Anolf Emilia-Romagna;
- venerdì 23 ottobre, FAENZA, Biblioteca Manfrediana, Sala Dante, ore 17,30; organizzano Amnesty International Emilia Romagna, ISCOS e Anolf Emilia-Romagna;

Mondadori-Rcs: a rischio il pluralismo editoriale e le possibilità di scelta dei lettori

L'avvenuto acquisto della Rcs libri da parte del gruppo Mondadori è l’ultimo preoccupante segnale di quello che sta avvenendo all’interno del mercato editoriale italiano. Un soggetto (caso unico in Europa) capace di controllare poco meno del 40% del settore e che non ha di fronte in Italia alcun concorrente di pari dimensione, potrebbe di fatto orientare l’intero mercato. Con la nuova concentrazione vengono infatti drasticamente ridotte le possibilità di scelta degli autori e di conseguenza la loro forza contrattuale, nonché viene anche meno la possibilità di varietà di scelta dei lettori, valori insostituibili per una società libera e democratica. Ancora più allarmante potrà essere lo strapotere del nuovo soggetto nei confronti delle librerie, e in particolare delle librerie indipendenti, condannate di fatto ad accettare le scelte distributive del Megagruppo o, in alternativa, a essere condannate alla marginalità e probabilmente alla chiusura. L’entrata in scena di un attore che sovrasterà tutti gli altri non può, in definitiva, che tradursi in una riduzione della concorrenza, del mercato, del pluralismo editoriale e culturale.
Per tutto questo l’Odei, l’Osservatorio degli editori indipendenti, ritiene indispensabile una nuova legge sul libro che tuteli il pluralismo editoriale e incentivi in modo concreto la promozione della lettura. Denuncia le condizioni sempre più difficili in cui lavorano e operano piccoli e medi editori indipendenti, che svolgono tuttora un prezioso lavoro di ricerca ma le cui condizioni di sopravvivenza si fanno via via più difficili. E insieme ricorda il gravissimo calo degli indici di lettura in Italia. Invita il ministero della Cultura e l’Autorità per la Concorrenza a vigilare sugli effetti che la nuova concentrazione potrà produrre e a lavorare per garantire anche nel settore librario le possibilità di una effettiva concorrenza.

Odei (Osservatorio degli editori indipendenti)
info@odei.it
www.odei.it

mercoledì 7 ottobre 2015

Bosnia, i primi quattro condannati per affiliazione allo Stato islamico

Un tribunale penale ad hoc ha condannato, a Sarajevo, quattro persone affiliate allo Stato islamico per aver partecipato a combattimenti tra Siria e Iraq. I quattro uomini sono stati condannati a pene comprese tra un anno e tre anni e mezzo di detenzione. Diverse le responsabilità individuate dai giudici: Husein Erdić (tre anni e mezzo di carcere) è stato trovato colpevole di aver organizzato, nel febbraio 2015, partenze di cittadini bosniaco-erzegovesi per la Siria e l’Iraq. Con la collaborazione di Midhat Trako (un anno e mezzo di prigione), Erdić ha favorito la partenza di Nevad Husirdić e di Merim Keserović (un anno ciascuno), che sono andati fisicamente a combattere in Medio Oriente. I quattro erano stati arrestati lo scorso 18 febbraio. Soddisfatta l’accusa per la condanna comminata. Restano almeno circa altri 200 bosniaci sospettati o accusati di aver combattuto come mercenari sotto le insegne dell’Is, in parte individuati e segnalati o arrestati, in parte da identificare.

martedì 6 ottobre 2015

Nina nella Grande Guerra: cosa accadde veramente a Caporetto?

So che può sembrare di parte, e forse un po' lo è, ma questo libro che vi consiglio è veramente un lavoro splendido di un autore che merita, e molto!


Infinito edizioni – nuovo in libreria
Nina nella Grande Guerra
(€ 14 – pag. 192)
di Daniele Zanon
prefazione di Vasco Mirandola
introduzione di Valerio Curcio
postfazione di Dario Ricci
La battaglia più conosciuta della prima guerra mondiale: 
retroscena e fatti mai raccontati
Che cosa è successo esattamente a Caporetto, il 24 ottobre 1917? Quel che si dice è che l’esercito italiano, impreparato a una guerra difensiva e duramente provato dalle precedenti undici battaglie dell’Isonzo, non resse lo sfondamento austriaco. E fu la disfatta.
In realtà, alcuni giorni prima di quel fatidico disastro uno o più disertori dell’esercito austriaco fornirono i dettagli del piano d’attacco austriaco allo stato maggiore italiano. Ma quelle informazioni non furono prese in considerazione dal generale Luigi Cadorna e dagli altri ufficiali italiani. Parte di quel che accadde dalle 2,00 della notte del 24 ottobre 1917 è ancora oggi avvolto nel mistero. Lì però c’erano dei testimoni. Tra cui Nina, una ragazzina di 17 anni. Che racconta la sua versione in un libro che non è semplicemente un romanzo, ma è un pezzo fondamentale della storia d’Italia.
“Un manifesto pacifista consigliato dai dodici ai novant’anni”. (Vasco Mirandola)
“Questo libro è un thriller caleidoscopico sospeso tra storia e memoria”. (Dario Ricci)

lunedì 5 ottobre 2015

Ecco le panchine solari di Sarajevo

Il mese scorso avevamo annunciato che nel centro di Sarajevo sono state collocate delle speciali panchine dotate di pannelli solari e di quattro entraste usb in modo da poter ricaricare gratis e in modo ecologico telefonini e tablet. Ecco ora le prove che non si trattava di una bufala, come potete vedere nella foto che mi ha gentilmente inviato Rossana Schio, in visita a Sarajevo.
La panchina, progettata da una start-up croata e realizzata grazie al sostegno dell’ambasciata svedese, ha due prese usb per lato e un vero e proprio “cervello elettronico” al quale è possibile connettersi tramite una app Android grazie a una connessione bluetooth.
Insomma, Sarajevo all’avanguardia e ancora una volta, se vogliamo, centro di grandi sperimentazioni. Non fu, ad esempio, proprio Sarajevo la prima città in Europa – e la seconda al mondo dopo San Francisco – a essere dotata di una rete tranviaria urbana? La città alla fine dell’Ottocento fu usata come “cavia” per gettare le basi di quelle che poi sarebbero diventate le storiche linee tranviarie di Vienna e di Budapest.
Sarajevo capitale del futuro, dunque, e anche della civiltà urbana, visto che le panchine non presentano un graffio e pare che alcun vandalo vi si sia accanito contro. Chissà che qualche sindaco italiano prima o poi non decida di prendere esempio e di provare ad andare a fare quattro passi nel futuro? Potrebbe essere contagioso…