giovedì 24 settembre 2015

Bosnia sminata entro il 2017? Macché, ora si parla del 2025

Nel corso di una conferenza stampa tenutasi all’inizio di settembre, il ministro degli Affari civili bosniaco Adil Osmanović aveva dichiarato che la Bosnia Erzegovina sarà liberata dalla sciagura delle mine anti-persona e degli uxos (ordigni bellici inesplosi) entro la fine del 2107. Aveva inoltre parlato di circa 535.000 persone suddivise in oltre 1.400 comunità locali soggette quotidianamente a vivere con l’incubo delle mine.
Nel corso di una nuova conferenza stampa tenutasi ieri a Sarajevo, clamoroso dietro-front dello stesso Osmanović, che ha parlato invece della fine del 2025 come obiettivo più facilmente raggiungibile per ottenere l’obiettivo.
Osmanović ha inoltre chiarito che i programma di sminamento tra il 2009 e il 2015 ha raggiunto solo circa la metà degli obiettivi prefissati a causa dell’arresto per corruzione del direttore del Centro per lo sminamento e della conseguente riduzione del flusso di finanziamenti internazionali a beneficio del programma di sminamento. Ora il governo bosniaco starebbe cercando di convincere i donatori internazionali che simili scandali non si riveleranno più.
Alla fine, l’unico dato certo è che in Bosnia dal 1996 a oggi – quindi in tempo di “pace” – hanno perso la vita almeno 1.737 esseri umani per essere saltati su mine anti-persona, numero a cui vanno aggiunti i feriti. Difficile pensare che tutti questi morti stiano solo sulla coscienza dell’ex direttore del Centro per lo sminamento, visto che la corruzione in Bosnia Erzegovina è una piaga che ha da anni infettato l’intera società.