venerdì 25 settembre 2015

Tutto pronto per il tour in Sardegna di "Srebrenica. La giustizia negata"

In questa immagine potete trovare lo specchietto riassuntivo degli incontri organizzati in Sardegna dall'incredibile rete di Amnesty International. Naturalmente Riccardo Noury e io vi aspettiamo e, per i non sardi, vi diamo appuntamento in occasione delle tante altre date del tour autunnale di presentazione di SREBRENICA. LA GIUSTIZIA NEGATA (che a giorni va in ristampa, e non è cosa di poco conto!).
- lunedì 28 settembre, SASSARI, Università centrale, aula Eleonora d'Arborea, ore 17.30, con gli autori, interviene il prof. Paolo Fois, docente di Diritto Internazionale, Università di Sassari; coordina il prof. Alberto Merler, Università di Sassari; organizza Amnesty International in collaborazione con il Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali;
- martedì 29 settembre, CAGLIARI, libreria Feltrinelli, via Paoli, ore 18,00; organizza Amnesty International in collaborazione con l’associazione “Genti de mesu”;
- giovedì 30 settembre, CAGLIARI, presso Convitto Nazionale, sede di via Pintus; riservato alle scuole; organizza Amnesty International;
- giovedì 30 settembre, NUORO, Biblioteca Sebastiano Satta, piazza Asproni, 2, ore 17.30; con gli autori interviene il Direttore della biblioteca Satta, Dott. Cugusi; organizza Amnesty International.
- venerdì 1 ottobre, OLBIA, ITCG Deffenu, Via Vicenza 13, ore 11,00; incontro riservato alle scuole con gli autori coordinato dalla Responsabile del gruppo Amnesty International di Olbia, Maria Rosaria Costanzo;
 - venerdì 1 ottobre, SASSARI, Circolo culturale ed enogastronomico “Il vecchio mulino”, via Frigaglia 5, ore 19.30; incontro con gli autori coordinato da Anna Sanna, addetta stampa del Gruppo Amnesty International di Sassari; interviene Massimo Ragnedda, docente alla Northumbria University di Newcastle.
Ottobre:
- venerdì 9 ottobre, MACERATA, Overtime Festival, Biblioteca Mozzi Borgetti, ore 17,30;

Di prima mattina, una e-mail balcanico-lombarda che mette buon umore e segna la rotta

Mi scrive una lettrice lombarda:
Ci siamo conosciuti nel marzo scorso, quando sei venuto a San Giuliano Milanese a presentare "I Bastardi di Sarajevo".
Sono tornata da poco dalla BiH, dove ho viaggiato con un gruppo di Trekking Italia sezione di Bologna, con la quale anche tu hai di recente collaborato, come mi è parso di capire.
La scorsa primavera ho letto con molta curiosità "Mister sei miliardi", che  mi avevi consigliato  durante la presentazione. Se non lo avessi fatto prima, avrei potuto portarmelo in viaggio come "livre de chevet", tanto l'ho trovato indispensabile per capire le assurde (in realtà per altri versi comprensibilissime) logiche di decentramento amministrativo-politico e la relativa condizione giovanile che ne deriva.
I ragazzi da noi conosciuti e frequentati in BiH avrebbero potuto tranquillamente far parte  del tuo libro. Per tutta la vacanza, io e i miei compagni di viaggio ci siamo chiesti con sgomento come fosse possibile che giovani individui, così intelligenti, preparati e consapevoli, potessero essere il risultato di un tale devastante conflitto e dei suoi odierni "frutti avvelenati". E cosa potessimo ragionevolmente fare, loro e noi, per riparare in parte a una simile ingiustizia sociale. Inutile dirti che non ne abbiamo ricavato alcuna ricetta rapida.
Così, in mezzo ai soliti sentimenti ambivalenti che mi porto a casa tutte le volte che torno dal Balcani, mi sono ritrovata anche la voglia di scriverti un messaggio di gratitudine nella mia qualità di lettore.
Grazie per le tue cronache, davvero esaurienti, oneste e partecipate, per il tuo fare da "ponte" (oddio, lo stereotipo in agguato: Andric... il sicario dei "Bastardi di Sarajevo"... Mostar '93... ma non mi viene altro termine) tra una realtà e l'altra, quest'ultima tanto vicina ma allo stesso tempo "lontana" come percezione dei più ("Dove hai detto che vai in vacanza? Bosnia? Ma non sarà pericoloso?" Ovviamente, cercare di capire  è sempre pericoloso!).
Continua per favore  a raccontarci che la BiH, al di là del facile esotismo di prossimità, è sempre l'eterno microcosmo che contiene al suo interno tutte le distorsioni, i pericoli e le contraddizioni presenti nella nostra vecchia e supponente Europa.
Ciao e ancora grazie.
Barbara

Grazie di cuore a Barbara e a tutti i lettori come lei, sensibili, acuti e critici. Il nostro Paese ne ha un gran bisogno.

giovedì 24 settembre 2015

A proposito di Balcani e di libri…

Infinito edizioni è ormai la realtà editoriale italiana più attenta ai Balcani, e in particolare alla Bosnia Erzegovina.
Per dimostrarlo, abbiamo preparato un autunno/inverno ad altissimo livello per i lettori appassionati di vicende balcaniche e per chi voglia finalmente avvicinarsi all’argomento.
Abbiamo cominciato a settembre, da pochissimi giorni, con l’ottimo lavoro di Marco Travaglini. Continueremo a ottobre, gennaio e febbraio con dei grandi libri, selezionati appositamente per un pubblico attento, esigente e voglioso di fare ottime letture. E ne leggerete (e vedrete!) veramente delle belle!
Ecco la lista completa dei libri “balcanici” in arrivo (o appena partiti):
Marco Travaglini, Bosnia, l’Europa di mezzo (settembre 2015)
Pierfrancesco Curzi, In Bosnia  (ottobre 2015)
Daniele Canepa, Luca Fiorato, Michele Giuseppone, Zelenkovac. Un’altra Bosnia Erzegovina (libro+documentario in DVD, gennaio 2016)
Bruno Maran, C’era una volta la Jugoslavia (febbraio 2016)
Laila Wadia, Il testimone di Pirano (febbraio 2016)
Dubravka Ustalić, Sarajevo, diario dall’assedio (marzo 2016, traduzione di Silvio Ziliotto)

Insomma: chi può e sa dare di più?
Buona lettura. Ne varrà decisamente la pena!

Bosnia sminata entro il 2017? Macché, ora si parla del 2025

Nel corso di una conferenza stampa tenutasi all’inizio di settembre, il ministro degli Affari civili bosniaco Adil Osmanović aveva dichiarato che la Bosnia Erzegovina sarà liberata dalla sciagura delle mine anti-persona e degli uxos (ordigni bellici inesplosi) entro la fine del 2107. Aveva inoltre parlato di circa 535.000 persone suddivise in oltre 1.400 comunità locali soggette quotidianamente a vivere con l’incubo delle mine.
Nel corso di una nuova conferenza stampa tenutasi ieri a Sarajevo, clamoroso dietro-front dello stesso Osmanović, che ha parlato invece della fine del 2025 come obiettivo più facilmente raggiungibile per ottenere l’obiettivo.
Osmanović ha inoltre chiarito che i programma di sminamento tra il 2009 e il 2015 ha raggiunto solo circa la metà degli obiettivi prefissati a causa dell’arresto per corruzione del direttore del Centro per lo sminamento e della conseguente riduzione del flusso di finanziamenti internazionali a beneficio del programma di sminamento. Ora il governo bosniaco starebbe cercando di convincere i donatori internazionali che simili scandali non si riveleranno più.
Alla fine, l’unico dato certo è che in Bosnia dal 1996 a oggi – quindi in tempo di “pace” – hanno perso la vita almeno 1.737 esseri umani per essere saltati su mine anti-persona, numero a cui vanno aggiunti i feriti. Difficile pensare che tutti questi morti stiano solo sulla coscienza dell’ex direttore del Centro per lo sminamento, visto che la corruzione in Bosnia Erzegovina è una piaga che ha da anni infettato l’intera società.

mercoledì 23 settembre 2015

"Bosnia, l’Europa di mezzo", il grande libro di Marco Travaglini

Infinito edizioni – nuovo in libreria
Di Marco Travaglini
Prefazione di Gianni Oliva - introduzione di Donatella Sasso
Due decenni fa finiva la guerra in Bosnia, lasciando cumuli di macerie e tanti, troppi morti. Questo ottimo reportage racconta la pace che ha fatto seguito a quella tragedia. Una pace imperfetta, fatta di prevaricazione e di giustizia negata, di dolore e di speranze strappate via dal disastro di una quotidianità spesso fatta di umiliazioni e privazioni. Ma narra anche la vicenda di tante persone e la storia di un innamoramento, quello dell’autore per la Bosnia, e di un profondo desiderio di capire non solo le ragioni del conflitto, ma anche la forza enorme che permette al popolo bosniaco di non scomparire sotto i colpi del destino.
“Marco Travaglini ha scritto un taccuino di viaggio pieno di partecipazione emotiva, attento a cogliere i luoghi, i personaggi, le storie individuali e collettive; ma ha anche scritto un libro pieno di spunti per riflettere sul presente, per comprendere che ogni crisi ha le sue specificità e, insieme, i suoi denominatori comuni. Un bel modo per fare ‘storia del passato’ facendo contemporaneamente ‘educazione al presente’”. (Gianni Oliva)
Questo libro costituisce “una narrazione unitaria in grado di raccordare il tempo di guerra con il presente, gettando semi di speranza e rinsaldando frammenti di memoria”. (Donatella Sasso)

martedì 22 settembre 2015

Viaggio a Tuzla, Srebrenica, Bratunac, Gradačac e Lukavac, 19-22 novembre 2015


Con gli amici di Terre di Artijanè di Giavera del Montello stiamo organizzando un nuovo viaggio in Bosnia Erzegovina, dopo quello a Sarajevo dello scorso maggio.
Questa volta il desiderio è di andare a vedere, toccare, scoprire luoghi dai nomi e dalle vicende non facili: Tuzla, Srebrenica, Bratunac, Gradačac e Lukavac.
Andiamo con un programma di massima, che però può subire modifiche in itinere, come sempre accade quando si va nei Balcani. Perché l’obiettivo non è solo quello di vedere, ma soprattutto quello di incontrare. Quindi si parte con un programma di massima, poi si finisce per fare sempre di più.
Allego qui le due parti del pieghevole da oggi in distribuzione. I posti sono pochi perché non vogliamo fare un viaggio troppo partecipato. Questo vuol dire che se ne potrà organizzare uno nuovo a breve, in caso di richiesta. Per informazioni, iscrizioni er quant’altro, trovate tutto il necessario sul pieghevole stesso.
Nel pieghevole c’è molto. Non posso anticipare altro. Posso solo dire che sto lavorando per mettere insieme tanti incontri e per fare diverse altre esperienze di quelle che si ricordano, grazie alla disponibilità e sensibilità di alcune persone in Bosnia.

Nel caso, ci vediamo il 19 novembre mattina (molto presto) a Giavera del Montello per viaggiare e scoprire insieme.

Il principe Anselmo. Storia di piazze, letti di fortuna, amori, figlie della guerra e tradimenti

Infinito edizioni – nuovo in libreria
di Palma Lavecchia
Introduzione di Gianpiero Borgia
Vizi e rare virtù di una cittadina dell’Italia centro-meridionale in questo nuovo lavoro dell’autrice di “Mi chiamo Beba”. La piazza, un enigmatico clochard, storie di tradimenti consumati e da consumare e di pane sfornato prima che sorga il sole danno vita a un romanzo corale che sa di mito e di vita vissuta, di mare e di perdizione. Leggere il nuovo lavoro del Capitano Palma Lavecchia è come immergersi in un racconto pirandelliano, in cui prendono vita attraverso suggestive narrazioni le storie dalle sfumature straordinariamente erotiche di un tempo passato, in cui nascevano figli degli stupri di guerra consumati dalle compagnie marocchine agli ordini degli Alleati, ma in cui la gente ancora scendeva in piazza, alla sera, con una sedia, per incontrare gli altri.
“Palma Lavecchia narra, da inguaribile romantica, le vicende di un’umanità miserabile, facendo emergere a tratti uno sguardo straordinariamente erotico. È come se ‘Umiliati e offesi’, oppure ‘Povera gente’, fossero stati scritti da Jane Austen e riadattati da D. H. Lawrence”. (Gianpiero Borgia)

lunedì 21 settembre 2015

Željezničar-Inter, 15 giugno 1971: quando c’erano ancora il calcio e la Jugoslavia

Lecco, un’assolata domenica di settembre, esattamente il 20. Sto passeggiando per il centro della città in attesa di prendere il treno che mi riporterà a casa. Da un’oretta è terminato l’affollato e interessante incontro avuto col pubblico lecchese sul libro “Srebrenica. La giustizia negata”, che ho scritto con Riccardo Noury e che da mesi portiamo in giro per l’Italia.
Mi sento toccare una spalla. Per una volta non si tratta di fascisti o negazionisti o estremisti serbo-bosniaci desiderosi di esprimere convulsamente ragioni per nulla condivisibili. Mi volto e incontro gli occhi visti e il viso solare di un anziano signore che aveva partecipato attivamente all’incontro di poco prima. Mi parla di sé. Racconta dei tanti anni in cui, come responsabile commerciale di una grossa ditta lombarda, ha girato ininterrottamente Balcani e Medio Oriente per vendere macchinari. Sono ricordi di pace e di guerra, comunque carichi di nostalgia. Ogni tanto battibecca con la moglie, che tenta d’inserirsi insistentemente nel suo monologo carico di nomi e di luoghi.
Improvvisamente, s’illumina e mi dice: “So che deve partire e la libero subito, ma prima mi permetta di farle un regalo”. Tira fuori dalla tasca il portafoglio e da dentro vi estrae il suo portafortuna, che mi permette di fotografare. Si tratta del biglietto d’ingresso per la partita amichevole svoltasi a Sarajevo il 15 giugno 1971 tra la locale squadra dei ferrovieri, il mitico Željezničar, e l’Inter, di cui il mio nuovo amico è tifoso fin da bambino.
Si commuove. Ricorda il viaggio di ritorno, le foto fatte in aereo con Facchinetti e Burnich, quattro chiacchiere scambiate con Mazzola.

Opg, da commissariare le Regioni che ne ostacolano la chiusura

Ricevo da StopOpg e volentieri pubblico.
A poco meno di sei mesi dal 31 marzo, la data fissata dalla legge per la chiusura degli OPG, 230 persone sono ancora internate nei cinque manicomi giudiziari superstiti (Reggio Emilia, Montelupo Fiorentino, Napoli, Aversa, Barcellona Pozzo di Gotto) e altre 220 sono internate a Castiglione delle Stiviere, l’ex OPG che ha solo cambiato targa in Rems. Circa 300 sono gli internati detenuti nelle Rems attivate in alcune regioni, mentre non è noto quante siano le persone destinatarie di una misura di sicurezza non detentiva (che pure dovrebbe essere la norma e non l’eccezione !).
E’ vero che la legge 81, una vera e propria riforma che ha cambiato radicalmente “bussola” per la chiusura degli Opg, è recente (maggio 2014). Sappiamo che serve tempo per “digerirla” e renderla operativa, ma vi sono ritardi e atteggiamenti intollerabili da parte di chi dovrebbe attuarla.
Assistiamo ad un boicottaggio (volontario o involontario ?) che sta ostacolando la chiusura degli OPG e l’avvio della riforma. Ritardi vergognosi, in particolare di alcune Regioni; ed è facile vedere quali: chi non ha accolto subito i propri pazienti lasciandoli rinchiusi in Opg. Ma quasi tutte le regioni hanno interpretato male la legge 81, concentrandosi sull’attivazione delle Rems. Quando invece è l’offerta di Progetti terapeutici individuali, preparati dai Dipartimenti di Salute Mentale, che permette alla magistratura di evitare la misura detentiva in Rems e optare per misure alternative, certamente più efficaci per la cura e la riabilitazione.

sabato 19 settembre 2015

La satira di destra, le parole di Borghezio e un’apparente ignoranza che è palese menzogna

In seguito a una vignetta satirica e carica di sentimenti poco condivisibili pubblicata dal “Giornale”, nella quale un “omino” si chiedeva come mai i “profughi” (tra virgolette per sminuire il carico drammatico della loro esperienza) evitassero di “passare” in “Paesi musulmani” quali Kosovo e Bosnia e un altro “omino” rispondeva: “Profughi musulmani sì, ma mica fessi”, con tanto di refuso nell’accento sopra la “i”, l’europarlamentare leghista Mario Borghezio non si è lasciato sfuggire l’assist e, in una nota riportata dal “Secolo Trentino” (http://www.secolo-trentino.com/29828/politica/immigrazione-borghezio-ln-bosnia-e-kosovo-stati-musulmani-quanti-ne-accolgono.html), che qui integralmente cito come pubblicata sulla versione on line di quel giornale, ha scritto: Molto spesso una vignetta satirica esprime meglio di un fondo giornalistico il significato di una situazione. Ne abbiamo un esempio oggi con la vignetta pubblicata su ‘Il Giornale’ da Alfio Krancic nella quale si dice che i cosiddetti profughi scelgono accuratamente di non transitare, anche se in gran parte musulmani, attraverso due Paesi musulmani, Bosnia e Kosovo”. Poi l’europarlamentare prosegue: “L’Unione europea, che si è affrettata a riconoscere l’indipendenza di questi due Paesi, cosa ha fatto e cosa intende fare per richiamare almeno loro, vista l’insensibilità all’accoglienza dei profughi di molti Paesi islamici, al dovere dell’accoglienza quanto meno in nome della comune appartenenza all’islam?”.
Il signor Borghezio ha, come unico strumento di comunicazione politica, l’uso di immagini forti. Lo fanno persone normalmente povere di contenuti, di conoscenza e di etica politica. In Italia è pieno di gente così. Anche nei parlamenti.

venerdì 18 settembre 2015

Domenica 20 "Srebrenica. La giustizia negata" a Immagimondo, Lecco

Domenica 20 settembre comincia ufficialmente la stagione autunnale delle presentazioni di "Srebrenica. La giustizia negata". Vi aspetto tutti a Lecco.
Nel frattempo il calendario ha subito variazioni, in particolare l'ingresso di una nuova data, a Cuneo, mentre altre potrebbero aggiungersi già a ottobre. Stiamo lavorando per questo.
Settembre:
- domenica 20 settembre, LECCO, Immagimondo, Palazzo delle Paure, Sala delle Conferenze, Piazza XX Settembre, ore 11,30;
- lunedì 28 settembre, SASSARI, Università centrale, aula Eleonora d'Arborea, ore 17.30, con gli autori, interviene il prof. Paolo Fois, docente di Diritto Internazionale, Università di Sassari; coordina il prof. Alberto Merler, Università di Sassari; organizza Amnesty International in collaborazione con il Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali;
- martedì 29 settembre, CAGLIARI, libreria Feltrinelli, via Paoli, ore 18,00; organizza Amnesty International in collaborazione con l’associazione “Genti de mesu”;

Torricelli, parola di campione: “Dopo i Mondiali di arco 3D, mi aspetta un duro lavoro per provarci ancora”

“Se vinci, non gloriarti della tua vittoria; se perdi, non lasciarti scoraggiare. Quando sei al sicuro non essere imprudente; quando sei in pericolo non avere paura. Continua semplicemente a percorrere la strada che hai davanti a te”.
Queste parole del creatore del Judo, il giapponese Jigoro Kano, sembrano perfette per descrivere lo stato d’animo e la determinazione dell’arciere modenese Graziano Torricelli, uno dei dieci arcieri specialisti di arco nudo più bravi del mondo, come hanno decretato senza possibilità d’errore i recenti campionati mondiali di 3D, svoltisi in Umbria all’inizio di settembre.
Con Graziano – che per me è anche compagno di squadra, oltre che faro sempre acceso e dispensatore generoso di consigli – avevamo fatto una chiacchierata prima che partisse per la sua meravigliosa avventura mondiale. Era stato al campo di tiro con l’arco di Formigine, durante un pranzo della Compagnia degli Arcieri e Balestrieri della Torre. Ci è sembrato giusto fare anche due chiacchiere per sancire la chiusura del progetto Mondiali e inaugurare la nuova stagione, quella che, tutti lo speriamo, porterà Graziano Torricelli a difendere di nuovo i colori azzurri, questa volta – si vocifera – in Croazia.
“I Mondiali hanno rappresentato un’esperienza bellissima, emozionante. Mi sono trovato a competere e allo stesso tempo a fare amicizia, nel pieno spirito del tiro con l’arco, coi migliori tiratori del mondo, atleti che ho sempre sognato di incontrare. Io ho iniziato a tirare guardando su internet i video del mio compagno di squadra in Nazionale Giuseppe Seimandi. E trovartici a cena insieme e poi a gareggiare per difendere la maglia azzurra è stata una cosa fantastica, che non ha prezzo. Sia Seimandi che Giannini, l’atro mio compagno di arco nudo in Nazionale durante i Mondiali, si sono rivelati ragazzi veramente disponibili e mi ha fatto molto piacere”, spiega Torricelli. Che forse era arrivato in Nazionale con qualche piccolo timore. “Al di fuori della Nazionale, sui campi di gara di tutte le domeniche – confessa – si parla di un ambiente un po’ ostico. Io ho potuto toccare con mano che non è affatto così. Mi sono stati riconosciuti i meriti acquisiti col duro lavoro sul campo e sono stato convocato addirittura per i Mondiali. E una volta arrivato in Umbria, mi sono ritrovato in un ambiente protettivo, caldo, gentile, completamente collaborativo. Davvero, come stare a casa propria fin dal primo istante. E non solo con i miei compagni di arco nudo, ma anche con i compagni di Nazionale delle altre specialità. Persone speciali davvero. Come anche gli allenatori”.

Finanza: se un promotore perde al casinò 9 milioni di euro dei suoi clienti...

In questi giorni i giornali riportano la notizia di un promotore finanziario che ha perso al casinò circa 9 milioni di euro dei propri clienti.
Se il tema non fosse così delicato, verrebbe spontanea una battuta: “Che c’è di strano? In fondo la finanza di oggi è un enorme casinò!” Purtroppo l’episodio non è stato e non sarà l’unico. Giocati al casinò o intascati dal promotore poco cambia, sempre di truffa si tratta.
Nel libro “Così banche e finanze ci rovinano la vita” Massimo Guerrieri, Paolo Giovanardi e Antonello Cattani, (ex bancari “pentiti” ora consulenti finanziari indipendenti a Reggio Emilia) dedicano un intero capitolo al tema della truffa, partendo come sempre dalla storia. Forse non tutti sanno che uno dei primi casi risale al 1800. Un certo Gregor Mc Gregor, ex ufficiale della Royal Navy riuscì a vendere a ignari acquirenti territori di uno Stato inesistente: la Repubblica di Poyais, situata nell’America Centrale. “Altri tempi… Oggi non sarebbe possibile”, si potrebbe obiettare. La storia recente, da Bernard Madoff a Gianfranco Lande dimostra invece il contrario. Il rapporto della Guardia di Finanza del 2014 parla di truffe per oltre 400 milioni di euro ai danni dei risparmiatori. Questi ultimi, come nel caso di questi giorni, non sono solo ignare vecchiette, ma anche imprenditori, notai, commercialisti e avvocati.

Sarajevo, dopo tre anni riapre il Museo Nazionale della Bosnia Erzegovina

Una buona notizia dalla Bosnia Erzegovina: finalmente, dopo tre anni di chiusura causata dal taglio dei fondi da parte del parlamento, il 15 settembre 2015 ha riaperto le sue sale al pubblico il Museo Nazionale della Bosnia Erzegovina, che custodisce circa quattro milioni di reperti storici. In questi anni il Museo era rimasto chiuso al pubblico, ma i dipendenti avevano continuato a prestare gratuitamente la loro opera per fare in modo che i reperti non andassero perduti.
La riapertura è stata possibile grazie a una campagna portata avanti dall’associazione Akcjia, che ha saputo sensibilizzare e coinvolgere alcuni donatori pubblici e privati sia nazionali sia internazionali. Al momento i fondi sono garantiti per soli dodici mesi. Il tempo necessario, si spera, per far rinsavire i parlamentari bosniaci, e in particolare gli ultranazionalisti serbo-bosniaci, tra i principali responsabili del taglio dei finanziamenti alle attività museali nazionali in Bosnia Erzegovina.

lunedì 14 settembre 2015

"Srebrenica", con Immagimondo, a Lecco, il 20 settembre parte la fitta stagione delle presentazioni autunnali

Con la presenza alla diciottesima edizione dell'ottima manifestazione Immagimondo, organizzata a Lecco dall'attiva e brillante associazione Les Cultures, parte la stagione autunnale delle presentazioni di SREBRENICA. LA GIUSTIZIA NEGATA. Sarà una stagione intensa che comincerà appunto domenica 20 settembre alle 11,30 presso il Palazzo delle Paure di Lecco e si concluderà poco prima di Natale. In alcune occasioni saremo presenti sia Riccardo Noury che io, in altre solo lui o solo io. A Lecco sarà la mia volta di confrontarmi tutto solo con la platea presente, che speriamo folta e interessata.
Ecco l'elenco, per ora ancora decisamente incompleto, delle presentazioni del libro. Settimana per settimana lavoreremo per "pulirlo" e per renderlo sempre più preciso, inserendo man mano le nuove presentazioni che saranno confermate o escludendo quelle per le quali non siamo addivenuti a un accordo.
Vi aspettiamo numerosi.
Settembre:
- domenica 20 settembre, LECCO, Immagimondo, Palazzo delle Paure, Sala delle Conferenze, Piazza XX Settembre, ore 11,30;
- lunedì 28 settembre, SASSARI, Università centrale, aula Eleonora d'Arborea, ore 17.30, con gli autori, interviene il prof. Paolo Fois, docente di Diritto Internazionale, Università di Sassari; coordina il prof. Alberto Merler, Università di Sassari; organizza Amnesty International in collaborazione con il Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali;

venerdì 11 settembre 2015

Proteggere i risparmi evitando le bolle speculative, i consigli degli esperti

In un recente sondaggio, apparso sul Sole 24 Ore, il 32% degli intervistati dichiara di non sapere cosa sia una “bolla speculativa”. La percentuale sale al 37% nella fascia di età compresa tra 35 e 54 anni. Nello stesso sondaggio l’82% degli intervistati definisce il proprio livello di conoscenza finanziaria tra sufficiente e scarso. In questo scenario non deve stupire il comportamento della maggioranza degli investitori nei periodi di turbolenza: è difficile difendersi da qualcosa che non si conosce.
Non è raro osservare come i risparmiatori riversino le loro risorse su strumenti rischiosi di tipo azionario al crescere dei listini, comprando così a prezzi sempre più alti, e vogliano ritirare i loro risparmi nelle fasi di calo, vendendo quando i prezzi crollano.

giovedì 10 settembre 2015

A Berlino si gioca Serbia-Turchia e i četnici sugli spalti danno “spettacolo”

Un numero non precisato di “tifosi” serbi presenti a Berlino alla gara valida per i Campionati europei di basket tra Serbia e Turchia si è presentata sugli spalti indossando t-shirt nere con sopra l’immagine del boia di Srebrenica (e dell’intera Bosnia Erzegovina) Ratko Mladić, lasciandosi inoltre andare ad atteggiamenti estremistici, quale in particolare l’abusato saluto četnico delle tre dita sollevate in alto, a significare Dio, patria e famiglia. La Serbia ha meritatamente vinto la partita contro la Turchia, con un rotondo 91-72, trascinata da un superbo Milos Teodosić, talento puro, autore di 17 punti e 13 assist.
Purtroppo la Serbia non sembra sappia (o voglia) liberarsi degli ultras fascisti e negazionisti che seguono tutte le sue rappresentative, sia in patria che all’estero, provocando spesso incidenti e determinando non di rado sanzioni per la rappresentativa nazionale.
Il senso di vestire una maglia con sopra la rubiconda e sanguigna figura di Mladić presentava in questo caso per quei fascisti travestiti da supporter un valore in più: dall’altra parte c’erano i turchi, nemici giurati di Mladić, accostati dagli ultranazionalisti serbi ai musulmani bosniaco-erzegovesi, oggetto di persecuzioni, stupro etnico e stragi ripetute nel corso della guerra del 1992-1995 da parte delle belve dall’aspetto umano agli ordini proprio di Mladić.
Insomma, un misto di guerra di religione, ignoranza, estremismo fascista e razzismo (quattro elementi che da sempre convivono perfettamente e si sostengono a vicenda) è andato in scena sugli spalti di Berlino. Ora si tratta di capire se la polizia tedesca e la federazione cestistica internazionale intendono chiudere gli occhi o agire nei confronti di quei personaggi e della federazione serba. È noto come il negazionismo sia al potere in Serbia, con l’accoppiata Nikolić-Vucić. Una qualche azione esemplare non sarebbe male. Almeno per dare un segnale positivo, ogni tanto.

A Sarajevo arrivano le panchine che ricaricano la batteria del telefonino

La notizia merita e necessita verifica, ma pare che il progetto di una start-up croata di creare delle “panchine solari” sia stato realizzato, dietro sostegno dell’ambasciata svedese, nel centro di Sarajevo.
Il progetto prevede di impiantare delle speciali panchine dotate di pannelli solari e di quattro entraste usb in modo da poter ricaricare gratis e in modo ecologico telefonini e tablet.
Si tratterebbe di un progetto decisamente all’avanguardia sia dal punto di vista ecologico che tecnologico, poiché la panchina sarebbe dotata di due prese usb per lato e avrebbe un vero e proprio “cervello elettronico” al quale sarebbe possibile connettersi tramite una app Android grazie a una connessione bluetooth. Tutto questo, oltre a ricaricare vari congegni elettronici, è in grado di dare informazioni ai cittadini, incluse temperatura, qualità dell’aria, livello di inquinamento acustico e così via.
Io non le ho ancora viste, ma chiunque dovesse individuarle le fotografi. In una grande città italiana c’è da dubitare che resisterebbero per molto ai vandali. Speriamo che Sarajevo sappia segnalarsi ancora una volta in positivo anche su questo fronte.

mercoledì 9 settembre 2015

Se l’omeopata è troppo allegro… breve riflessione che porta a Karadžić

Una notizia è rimbalzata oggi dalla Germania sui quotidiani di tutto il mondo: 29 omeopati riunitisi nelle vicinanze di Amburgo, in Germania, per un convegno sulla medicina alternativa, sono stati ricoverati d’urgenza in ospedale dopo essere stati avvistati sul prato intorno al luogo dell’incontro mentre si rotolavano in giacca e cravatta sull’erba e barcollavano inseguendosi. Ci sono volute 150 persone per aver ragione dei 29 professionisti e caricarli sulle ambulanze dopo averli legati alle lettighe. Alla fine, grazie alle analisi del sangue, s’è scoperto che avevano assunto dosi massicce di Acquarius, una droga simile all’Lsd chiaramente illegale.
Scherzo di un collega deluso per non essere stato invitato al convegno? Auto-immolazione per sperimentare qualche farmaco? Errore? Scelta volontaria?
Fatto sta che una notizia così non può che mettere di buon umore. E far pensare a due cose, decisamente diverse. La prima è il film “L’erba di Grace”, piccolo capolavoro che non può mancare in nessuna videoteca domestica. La seconda è che anche Radovan Karadžić, il presidente della Repubblica serba di Bosnia oggi recluso all’Aja e sotto processo per crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio, durante la sua lunga latitanza belgradese s’era fatto crescere un barbone grigio e s’era travestito da apprezzato omeopata, rubando il suo nuovo nome a un morto. È impossibile allora non pensare a lui invitato a quel convegno mentre si rotola sull’erba in preda ad allucinazioni. Allucinazioni ben diverse rispetto a quelle dategli dal potere e che lo hanno reso corresponsabile del mattatoio balcanico. Ma, al contempo, allucinazioni che lo avrebbero riportato sulla terra anche agli occhi del gruppo di razzisti e fascisti serbi che lo idolatrano come un mito e che finalmente lo avrebbero visto nelle sue condizioni ottimali: quelle di un leader allucinato e svalvolato, buono solo a scaldare una branda in carcere.

La Bosnia libera dalle mine alla fine del 2017?

Nel corso di una conferenza sulle munizioni a grappolo in svolgimento in Croazia, a Dubrovnik, il ministro degli Affari civili bosniaco Adil Osmanović ha dichiarato che la Bosnia Erzegovina sarà liberata dalla sciagura delle mine anti-persona e degli uxos (ordigni bellici inesplosi) entro la fine del 2107.
A detta di Osmanović, al momento circa il 2,3 per cento del territorio bosniaco sarebbe interessato dalla presenza dei terribili ordigni, che mettono a repentaglio la vita di circa 535.000 persone suddivise in oltre 1.400 comunità locali.
Il tempo saprà dire se le assicurazioni di Osmanović siano fondate o meno. Le cifre sulla presenza di ordigni bellici inesplosi sul territorio bosniaco erzegovese sono molto approssimate e si passa da stime di alcune centinaia di migliaia di ordigni fino a circa due milioni. Ogni anno, dal 1996 a oggi, civili continuano a rimanere seriamente offesi o a perdere la vita a causa dell’esplosione di questi ordigni, mentre molte critiche in passato sono state fatte alle condizioni di lavoro – e in particolare di stress – in cui gli sminatori bosniaci sono costretti a lavorare, in cambio di un salario non adeguato al rischio.

Nutrire meglio noi stessi e il pianeta: “Vegan liberi tutti”

Soddisfare la fame è uno dei bisogni primari dell’uomo e scegliere di mangiare in maniera consapevole e non dannosa per gli animali o l’ambiente è un passo successivo che richiede maturazione e consapevolezza. Da qui la scelta di un’alimentazione rispettosa verso gli animali e le risorse della Terra. Non deve essere solo una moda: sposare lo stile vegan rappresenta una scelta etica ed evolutiva oltre che l’unica opzione per far sopravvivere il pianeta, ridurre la disparità sociale ed evitare lo sfruttamento e la morte di esseri senzienti quali sono gli animali.
Giuseppe Coco, fisioterapista esperto di alimentazione naturale, in Vegan liberi tutti ci spiega le ragioni della scelta vegan e, allo stesso tempo, ci fornisce una raccolta di consigli alimentari che fanno venire l’acquolina in bocca.
L’occasione per sperimentare dal vivo queste ricette buone e giuste sarà domenica 13 settembre al VeganFest, che si tiene a Bologna nell’area BolognaFiere, dalle 13,45.
“Il veganismo non è una dieta. Non è un regime alimentare restrittivo. È una visione diversa della vita, a tutto tondo”. (Stefano Momentè)

L'11 settembre italiano: “Nola, cronaca dall’eccidio”

Nola, 11 settembre 1943. Pochi giorni dopo l’armistizio i ruoli si capovolgono e gli alleati diventano nemici. Incomprensioni, insurrezioni popolari. Tra i tedeschi perde la vita un ufficiale, tra gli italiani un tenente interprete e un civile, ma non basta. L’esercito del Führer, in una babele di urla e parole, inganna una guarnigione italiana: dieci ufficiali sono contro il muro, in Piazza d’Armi, in attesa di “quanto strettamente e scientificamente necessario per trasformare la vita in morte e, ai sopravvissuti, cambiare per sempre l’esistenza”. Quei drammatici giorni sono raccontati in Nola, cronaca dall’eccidio, di Alberto Liguoro.
L’autore è uno dei sopravvissuti, anche se non fisicamente presente: un figlio che non conoscerà mai il padre, Alberto Pesce, Eroe della Patria, caduto nell’eccidio di Nola.
Attraverso la narrazione, che è veleno e medicina allo stesso tempo, l’autore colma le lacune della sua esistenza e della nostra, perché non sia dimenticata una pagina della Grande Storia.

lunedì 7 settembre 2015

Buon compleanno, Maestro Camilleri! (con grande occasione)

Andrea Camilleri, indiscusso Maestro della nostra letteratura contemporanea, ha soffiato sulle sue “prime” 90 candeline.
Il grande scrittore ha iniziato come regista e sceneggiatore e il suo nome è legato a importanti produzioni Rai degli Anni ‛60 e ‛70. Conosce il successo grazie alle vicende del personaggio del commissario Montalbano, i cui libri sono stati tradotti in decine di lingue, portando il nome del Maestro in tutto il mondo.
L’impegno indiscusso nella politica e nella società civile sono il tratto distintivo del suo testamento intellettuale, scritto con Francesco De Filippo, dal titolo “Questo mondo un po’ sgualcito”, che vi invitiamo a leggere. Per l'occasione, e per una settimana, proponiamo il libro nella sua versione cartacea al prezzo eccezionale di € 4,99, così da poter conoscere tutti meglio il Maestro!
Auguri Andrea Camilleri!

Mondiali 3D: tante medaglie azzurre

I Mondiali umbri di 3D si sono conclusi con un ottimo medagliere azzurro.
Qui potete leggere nel dettaglio i nomi dei medagliati, cui va aggiunto l'ottimo argento a squadre femminile di Franchini, Barbaro e Noziglia.
Nella specialità arco nudo del nostro Graziano Torricelli, splendido argento per Giuseppe Seimandi.
Bravi azzurri, alla prossima!

“Come un uomo”, il rock targato Emilia di Alberto Bertoli

“Io mi chiamo Bertoli, sposo quello che canto ed eseguo solo le canzoni di mio padre in cui credo, quelle che sento rappresentative anche del mio mondo.
Con il tempo questa identificazione tra me e i brani scritti da mio padre è diventata sempre più chiara per tutti, per chi lavora con me e per il pubblico: il suo repertorio è diventato il mio repertorio. È così che il messaggio continua, senza spegnersi”. (Alberto Bertoli)
Questo è Alberto Bertoli, il rocker emiliano “con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro”, che in Come un uomo si racconta all’amico e giornalista Gabriele Maestri.
Un caleidoscopio di vite e di storia della musica italiana, che ci fa sentire le grandi emozioni del palco, dell’impegno sociale e della passione per la musica, che rimbalza potente da chi suona a chi ascolta. Alberto, il ragazzo di Sassuolo logopedista per vocazione, ci fa entrare nella mente creativa del cantautore e racconta dalle assi di un palcoscenico, sulle note di Come un uomo, da dove viene la forza dell’Emilia che ricostruisce la terra devastata dal terremoto nel 2012 e dall’alluvione del 2014.
Come un uomo verrà presentato lunedì 7 settembre a Fiorano Modenese (Mo), presso il Caffè del Teatro, in piazza Ciro Menotti, alle 21,15. Dialogherà con gli autori l’antropologo Simone Ghiaroni.

venerdì 4 settembre 2015

Mondiali di tiro con l’arco: Torricelli fuori per una manciata di punti, ma…

Un titolo non può evidentemente riassumere correttamente un intero mondiale. Graziano Torricelli è undicesimo (per una manciata di punti dall’ottavo) e torna a casa a Formigine. Questo è il dato statistico e giornalistico. Poi c’è quello sportivo e umano. E lì è Campione del Mondo.
L’arciere formiginese ha dimostrato che nulla può prevalere sulla forza di volontà, sul sacrificio, sull’applicazione, sull’amore. È, questo, un esempio per i meno giovani e per i più giovani, indifferentemente. Ma bisogna saperlo cogliere. E bisogna saperlo valorizzare. La Compagnia degli Arcieri e Balestrieri di Formigine lo saprà fare, su questo non c’è dubbio.
Niente finali, dunque, ma fa venire i brividi anche a me pensare che oggi Graziano Torricelli è l’undicesimo arciere specializzato in arco nudo più forte del mondo. Fino a quattro anni fa, quando ha cominciato, a “ben” 49 anni, probabilmente neppure nei suoi sogni più sfrenati se lo sarebbe aspettato.

giovedì 3 settembre 2015

Mondiale di tiro con l’arco 3D: ottimi gli azzurri, Torricelli prosegue il suo sogno

Conclusa la fase preliminare del Mondiale di tiro con l’arco specialità 3D in corso alle Cascate delle Marmore, ottime notizie giungono dalla specialità a noi più cara, l’arco nudo, vista la presenza in gara dell’alfiere della Compagnia degli Arcieri e Balestrieri di Formigine, Graziano Torricelli, neo-campione d’Italia di categoria.
Ebbene il nostro Graziano, sebbene meno brillante di ieri, ha concluso felicemente la prima parte della sua fatica, classificandosi decimo tra i sedici che tra sabato e domenica si contenderanno i tre gradini del podio. Giuseppe Seimandi ha chiuso in seconda posizione, dietro lo spagnolo Garcia Fernandez, mentre il terzo azzurro in gara, Alessandro Giannini, è terzo. Insomma, missione compiuta e grande nazionale di arco nudo.

Aumento dei rifugiati, Amnesty International: la risposta dell’Ue continua a essere inadeguata

La risposta collettiva dell’Unione europea all’aumento dei rifugiati continua a stupire per l’insieme di violenza ai confini, mancanza di coordinamento e assenza di leadership. È quanto ha dichiarato oggi Amnesty International, i cui ricercatori si trovano da giorni in Ungheria e sull’isola greca di Kos. 
“L’Europa sta affrontando il più grande esame di umanità da decenni. Finora, i leader europei sono stati miseramente bocciati. La crisi non è quella delle persone che arrivano in Europa ma risiede nella risposta incredibilmente inadeguata che l’Europa sta fornendo. Il nostro messaggio ai leader europei è chiaro: rispettate i vostri obblighi internazionali di dare protezione a chi ne ha bisogno” – ha dichiarato Gauri van Gulik, vicedirettrice del programma Europa e Asia centrale di Amnesty International. 
“Basta coi cancelli e col filo spinato. Basta coi gas lacrimogeni e le granate stordenti. E basta col costringere i rifugiati a morire in viaggi rischiosi” – ha concluso van Gulik.

Un’insegnante speciale racconta i suoi “Ragazzi con la bandana”

Una classe senza banchi, una professoressa senza registro: non è la scuola della riforma Renzi che inizierà a muovere i primi passi tra pochi giorni, ma la scuola unica e speciale della professoressa Daniela, che ha come allievi le ragazze e i ragazzi del reparto di Oncologia del Policlinico Gemelli di Roma, i Ragazzi con la bandana. Sono ragazzi speciali, con una grinta e una determinazione d’acciaio, che non smettono mai di sorridere e considerano lo studio e i compiti come un momento speciale nelle lunghe giornate in ospedale. E la forza di queste ragazze e ragazzi si trasmette a Daniela, che resiste, e anno dopo anno rimane vicino a loro, per lottare, giorno per giorno.
Ragazzi con la bandana è il diario di un’insegnante speciale ed è un libro legato a “La Casa a Colori”, un importante progetto di solidarietà di A.G.O.P. onlus, l’Associazione dei Genitori di Oncologia Pediatrica, che vuole costruire un luogo per accogliere e prendersi cura dei ragazzi e delle loro famiglie, molte volte lontani da casa.

mercoledì 2 settembre 2015

Mondiali di Arco 3D: ottimo inizio per la Nazionale e per il nostro Torricelli

Graziano Torricelli, di cui vi ho raccontato qualche giorno fa (trovate l'articolo, ripreso da più fonti, "Gazzetta di Modena" inclusa, cliccando qui), ha cominciato alla grande la sua prima avventura Mondiale da campione d'Italia in carica di arco nudo 3D.
Nella giornata inaugurale Graziano ha ottenuto un gratificante nono posto, vincendo la tensione e comprendendo da subito di avere le carte in regola per fare molto bene. Torricelli ha totalizzato 429 punti, con 10 "11" e 15 "10". Benissimo tutta la squadra azzurra, prima con Giuseppe Seimandi (452 punti) e ottava con Alessandro Giannini (431 punti). Nell'immagine potete vedere gli score nel dettaglio.
Domani seconda giornata. Gli score delle due giornate si sommano e passano alla fase finale i primi 16. Poi si fa veramente sul serio e in palio ci sono tre medaglie pesanti, che i tre azzurri potrebbero riuscire a portare a casa.
In bocca al lupo!

"Per i diritti umani" pubblica la mia intervista su "Srebrenica. La giustizia negata"

Con piacere vi propongo la lettura al link www.peridirittiumani.com dell'intervista che ho rilasciato ad Alessandra Montesanto. Il testo è stato pubblicato questa mattina dall'associazione "Per i diritti umani" e le domande sono state molto interessanti e stimolanti. Spero lo siano anche le risposte.
Buona lettura e grazie ad Alessandra e a "Per i diritti umani".

martedì 1 settembre 2015

Bosnia, per Dodik il rinvio a giudizio di Orić è “una farsa”

Il rinvio a giudizio dell’ex comandante delle forze di difesa di Srebrenica durante il drammatico assedio del 1992-1995 che precedette il genocidio del luglio 1995, il discusso “Rambo” musulmano bosniaco Naser Orić, “è una farsa”: parola di Milorad Dodik, il milionario presidente ultranazionalista serbo-bosniaco da sempre impegnato in un’instancabile opera di destabilizzazione della Bosnia Erzegovina. Lo stesso Dodik, nel corso di una conferenza stampa-show, ha previsto “l’assoluzione per mancanza di prove di Orić, a causa della morte dei testimoni in virtù della loro età avanzata e del fatto che si tratta di fatti risalenti ormai a 25 anni fa”.