lunedì 17 agosto 2015

I nomi delle 10 vittime del massacro di Aigues-Mortes, 17 agosto 1893

Aigues-Mortes è un piccolo comune della Francia del sud circondato dagli stagni della Camargue e da ampi territori paludosi. Dalle paludi si estrae il sale, il prezioso oro bianco, che rappresenta la vera ricchezza del paese. Il lavoro nelle saline è durissimo, pagato con pochi franchi al giorno e non mancano le rivalità tra gli operai francesi e quelli italiani stagionali, accusati dai francesi di essere preferiti dai proprietari delle saline.
È il 17 agosto del 1893 ed è iniziata la faticosa fase della raccolta e trasporto del sale: alcuni scontri tra lavoratori francesi e italiani registrati il giorno precedente aizzano la folla aizzata nella caccia all’italiano. Dieci lavoratori – la maggior parte provenienti dalle campagne del cuneese – resteranno uccisi, tantissimi i feriti. Un episodio di feroce razzismo avvenuto quando gli emigranti eravamo noi e su cui è sceso per decenni un velo di silenzio e di omertà.
Conosciamo l’identità di otto dei morti uffi­ciali. Cinque sono piemontesi: Carlo Tasso, 58 anni, di Montalero (frazione di Cerrina Monferrato, in provincia di Alessandria); Vittorio Caffaro, 29 anni, di Pinerolo, in provincia di Torino; Bartolomeo Calori, 26 anni, di Torino; Giuseppe Merlo, 29 anni, di San Biagio (frazione di Centallo, in provincia di Cuneo) e Giovanni Bonetto, 31 anni, del villaggio occitano di Frassino (in Val Varaita, provincia di Cuneo); un ligure, Lorenzo Rolando, 31 anni, di Al­tare (provincia di Savona); un lombardo, Paolo Zanetti, 29 anni, di Nese (oggi frazione di Alzano Lombardo, in provincia di Bergamo); un toscano, Amaddio Capo­ni, 35 anni, di San Miniato, in provincia di Pisa, che durante il viaggio di ritorno morì all’ospedale di Porto Maurizio (oggi quartiere di Imperia). Il nono cadavere non potrà essere identificato, così come il decimo sep­pellito in tutta fretta – clandestinamente, si potrebbe dire – il 21 settembre, senza che ne venisse data comu­nicazione alle autorità italiane e che, come vedremo, con ogni probabilità è quello di Secondo Torchio, 24 anni, di Tigliole (Asti).
“Barnabà restituisce appieno alla memoria, tramite un encomiabile lavoro di ricerca, quel che fu in Francia, ad Aigues-Mortes, il 17 agosto 1893, una sorta di pogrom, più propriamente un massacro”. (Giuseppe Carlo Marino)
Enzo Barnabà, Aigues-Mortes. Il massacro degli Italiani (Infinito edizioni).