lunedì 24 agosto 2015

Bosnia, cattive “ottime notizie” dal Fondo monetario internazionale, e intanto…

Sono ottime le notizie che arrivano alla Bosnia Erzegovina dal suo maggior creditore, il Fondo monetario internazionale (Fmi). Dunque, queste ottime notizie sono in realtà pessime per i cittadini di quel Paese. Secondo il Fmi, infatti, il Paese, e in particolare la Federazione di Bosnia Erzegovina (FBiH), ovvero l’Entità a “maggioranza” musulmana e croato-bosniaca, ha intrapreso la giusta strada nel processo di riforme economiche e sociali necessarie per rilanciare l’asfittica economia nazionale. Tra le riforme apprezzate dai vampiri del Fmi c’è, naturalmente, quella del mercato del lavoro nella FBiH, entrata in vigore a partire dallo scorso 20 agosto e che tante proteste, anche di piazza, aveva provocato tra i cittadini, portandone recentemente a migliaia in piazza a Sarajevo.
Intanto – nonostante le belle parole spese per il lavoro dei governanti politici dal Fmi – proprio sul fronte fiscale arrivano notizie dure per la Federazione di Bosnia ed Erzegovina, le cui entrate nel primo semestre del 2015 hanno registrato un calo di oltre il 21 per cento su quanto preventivato. In particolare, a registrare la flessione maggiore sono state le entrate provenienti dai dividendi delle aziende pubbliche e miste. Questo porterà probabilmente a un nuovo inevitabile “giro” di privatizzazioni selvagge, che andranno a ingrassare sempre le stesse pance. Che, di solito, godono di ottimi appoggi proprio all’interno del Fmi.
Solita storia, insomma: gli economisti e i membri di club privati mondiali quali lo stesso Fmi organizzano disastri e a pagare sono sempre gli stessi, i cittadini.