venerdì 24 luglio 2015

Roma, il degrado e le fette di mortadella davanti agli occhi di chi non vuole vedere

Forse per contrastare l'afa estiva, forse in attesa del caso di cronaca nera "giusto", alcuni giornali hanno cominciato una raccolta di foto e di testimonianze per raccontare il degrado in cui versa oggi Roma.
In Italia è facile sparare sui più deboli, nello specifico sul sindaco Ignazio Marino. Che non è granché simpatico, che non passerà certo alla storia come miglior sindaco della Capitale, ma che paga molte colpe che non sono affatto sue. La prima delle quali, probabilmente, è l'essersi comunque voluto candidare nonostante i poteri forti del suo partito avessero altre idee per la testa.
Ancora ricordo alcuni "sgherri" della destra romana che venivano a fare baruffa e confusione durante le presentazioni del mio "100 OTTIME RAGIONI PER NON AMARE ROMA ...e almeno due per adorarla alla follia": stavo infangando il buon nome della Città Eterna raccontando come stavano esattamente le cose. Degrado, immondizia, estremismi e mafia inclusi, tra le altre cose. Solo che non era l'anno di disgrazia 2015, bensì il 2010. Anno di attecchimento e di radicamento per l'alemannismo, che ancora doveva dare "il meglio" di sé, seguito non sensa un tonfo sordo di sorpresa agli anni di plexiglass e di di polvere infilata sotto tappeti del rutellismo e del veltronismo.
Fette di mortadella davanti agli occhi, da parte dei media e della politica, orbi quando fa loro comodo. Solo quando fa loro comodo.
Eppure era già tutto lì, pronto, evidente, clamorosamente e sfacciatamente visibile.
Il sistema già c'era, lo sfascio era già cominciato da tempo e in quegli anni sarebbe arrivato al culmine.
Se il mio "100 OTTIME RAGIONI PER NON AMARE ROMA" lo avesse scritto il solito fighetto ben introdotto nei salotti e che frequenta le trasmissioni giuste, sarebbe diventato un caso editoriale. Ma i fighetti scrivono poesie d'amore per i potenti di turno, e per quello frequentano i salotti. E così il libro vendette poche centinaia di copie, avversato per primi proprio da coloro che dichiaravano di amare Roma, e che si ostinavano a non voler vedere come stavano le cose.
"100 OTTIME RAGIONI PER NON AMARE ROMA" è e rimane un libro assolutamente attuale e "cattivo", di denuncia e di costruttività. Scritto per chi vuol sapere e non ha paura di risvegliarsi dal rincoglionimento in cui, beatamente e idiotamente, vive.
Io lo ripropongo. Se poi si vuole continuare a far finta di cadere dal pero, allora questo è un altro discorso...!