lunedì 11 maggio 2015

Il presidente turco Erdogan a passeggio il 20 maggio nella colonia Bosnia Erzegovina

L’ambasciata turca a Sarajevo ha confermato il viaggio del presidente turco Recep Tayyip Erdogan nella capitale bosniaco-erzegovese per il prossimo 20 maggio. Erdogan rimarrà un giorno a Sarajevo e farà rientro alla sera ad Ankara. Durante la sua missione bosniaca il presidente turco incontrerà il presidente della presidenza tripartita bosniaca Mladen Ivanić, economista e politico nazionalista serbo-bosniaco, e avrà modo di fare il punto con i suoi “protetti” nazionalisti musulmani bosniaci sullo stato della presenza turca in Bosnia, che negli ultimi anni ha raggiunto livelli allarmanti, non solo dal punto di vista economico e finanziario, ma anche da quello della modifica dei costumi. Per Erdogan sarà come fare una passeggiata in una colonia turca, due settimane circa prima dell’arrivo di papa Francesco. La primavera di quest’anno delicato, fatto di importanti ventennali (genocidio di Srebrenica e Accordi di Dayton su tutti), sembra essere stata scelta dai nazionalismi che stanno distruggendo il Paese come il momento in cui far sfilare in passerella i rispettivi grandi sponsor internazionali. La Republika Srpska di Bosnia, da parte sua, non vuol essere da meno e il recente annuncio del presidente ultranazionalista serbo-bosniaco della Rs Milorad Dodik del referendum per la secessione nel prossimo 2018 dell’Entità a maggioranza serbo-bosniaca dal resto della Bosnia Erzegovina sta una volta di più a rimarcare che i padroni russi di Banja Luka – e lo zar Vladimir Putin primo fra tutti – non intendono stare a guardare. Ma tra padroni e padrini, la gente di tutti i gruppi nazionali sta sempre peggio e il futuro del Paese forse non è mai stato così nero…