ANSA Libri:
la Bosnia massacrata, in un romanzo di Luca Leone
TRIESTE
(ANSA)
- TRIESTE, 19 GEN - LUCA LEONE, "I BASTARDI DI SARAJEVO" (Infinito
Edizioni, pp.215, 13 euro). La disgraziata storia di questi anni della Bosnia
Herzegovina non riesce a trovare una svolta. Depressione economica, corruzione
capillare, disoccupazione endemica e una mastodontica e privilegiatissima casta
politica frenano l'uscita dalle secche. Dimenticata, benché a pochi chilometri
dal cuore dell'Europa, sorella povera di Croazia e Slovenia, della Bosnia
parlano pochi. Tra questi, lo scrittore ed editore Luca Leone che, dopo alcuni
saggi, torna sull'argomento con un romanzo, I bastardi di Sarajevo. Il libro
prova, e con successo, proprio a compendiare in una credibile storia i problemi
principali di questo stato. Dunque, l'eliminazione del giornalista scomodo
compiuta con estrema violenza dal torturatore inviato dall'intoccabile politico
è solo un aspetto della società attuale che governa da Sarajevo. Un paese di
quattro milioni di abitanti dove si conoscono tutti, buoni e cattivi, vittime e
carnefici, e dove denunciare, appunto, serve a poco, quando non è pericoloso
per la propria incolumità.
In questa sorta di palude, dove gli onesti riescono incredibilmente, testardamente a restare tali e dove il ricordo dei terribili anni dell'assedio si riverbera nella morte di due sorelle distrutte dalle sevizie mai dimenticate, il tempo è fermo e la speranza sfumata in una povertà che non lascia respiro, spazio alle idee, alle sole ipotesi perfino. Luca Leone però va oltre, e racconta di un fenomeno disumano di quegli anni, che ancora si perpetua (e che affonda nella realtà): il cecchinaggio compiuto da stranieri assolutamente normali che, come in un pacchetto turistico, acquistano un paio di giorni di vacanza completo di prostituta e sparo ai danni della popolazione civile. L'italiano del libro - guidato dal paramilitare e killer Snajper - è un tranquillo imprenditore che non si accontenta di uccidere di frodo orsi e altri animali, ma nel fine settimana di trasgressione vuole provare, come tanti altri prima di lui, il brivido di uccidere un essere umano. One shot, un colpo una vittima, tutto in sicurezza, con garanzia di fuga compresa e di impunità. Difficile distinguere tra realtà e fantasia. In Bosnia sono in tanti a ricordare i cecchini stranieri in affitto per un giorno, una settimana, pagati a seconda del numero di vittime fatte. Un Paese che non trova una via d'uscita e dove forse soltanto un eventuale (quanto lontano) ingresso nell'Unione europea potrebbe apportare reali cambiamenti. Un ingresso ovviamente avversato dalla classe politica che vedrebbe così fortemente limitata la propria libertà di azione. Qualcosa tuttavia potrebbe rapidamente cambiare: nei nuovi equilibri che la guerra in Ucraina comporta, russi e cinesi insieme hanno compiuto una recente "visita" a Belgrado per dichiarare disponibilità a finanziare lo sviluppo della Bosnia. Area che potrebbe rivelarsi inaspettatamente importante sullo scacchiere internazionale. (ANSA).
In questa sorta di palude, dove gli onesti riescono incredibilmente, testardamente a restare tali e dove il ricordo dei terribili anni dell'assedio si riverbera nella morte di due sorelle distrutte dalle sevizie mai dimenticate, il tempo è fermo e la speranza sfumata in una povertà che non lascia respiro, spazio alle idee, alle sole ipotesi perfino. Luca Leone però va oltre, e racconta di un fenomeno disumano di quegli anni, che ancora si perpetua (e che affonda nella realtà): il cecchinaggio compiuto da stranieri assolutamente normali che, come in un pacchetto turistico, acquistano un paio di giorni di vacanza completo di prostituta e sparo ai danni della popolazione civile. L'italiano del libro - guidato dal paramilitare e killer Snajper - è un tranquillo imprenditore che non si accontenta di uccidere di frodo orsi e altri animali, ma nel fine settimana di trasgressione vuole provare, come tanti altri prima di lui, il brivido di uccidere un essere umano. One shot, un colpo una vittima, tutto in sicurezza, con garanzia di fuga compresa e di impunità. Difficile distinguere tra realtà e fantasia. In Bosnia sono in tanti a ricordare i cecchini stranieri in affitto per un giorno, una settimana, pagati a seconda del numero di vittime fatte. Un Paese che non trova una via d'uscita e dove forse soltanto un eventuale (quanto lontano) ingresso nell'Unione europea potrebbe apportare reali cambiamenti. Un ingresso ovviamente avversato dalla classe politica che vedrebbe così fortemente limitata la propria libertà di azione. Qualcosa tuttavia potrebbe rapidamente cambiare: nei nuovi equilibri che la guerra in Ucraina comporta, russi e cinesi insieme hanno compiuto una recente "visita" a Belgrado per dichiarare disponibilità a finanziare lo sviluppo della Bosnia. Area che potrebbe rivelarsi inaspettatamente importante sullo scacchiere internazionale. (ANSA).
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S41 QBXK
Grazie a Francesco De Filippo per la recensione!