martedì 4 novembre 2014

Ospedali psichiatrici giudiziari: siamo proprio in Italia...

Nonostante la proroga al 31 marzo 2015 del termine per la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari (opg), “sulla base dei dati in possesso del ministero della Salute appare non realistico che le Regioni riescano a realizzare e riconvertire le strutture entro la data stabilita”.
I ministri della Salute e della Giustizia, Beatrice Lorenzin e Andrea Orlando, hanno inviato ieri al Parlamento una relazione che lascia aperte ben poche speranze sul rispetto della data stabilita per il superamento degli opg, come si legge sul sito web Quotidiano salute, in un articolo di Gennaro Barbieri. Inoltre, continua la relazione, “sulla base delle valutazioni rese è quindi di nuovo auspicabile un ulteriore differimento del termine di chiusura degli opg”.
La nuova proroga dovrà però essere accompagnata, auspicano i due ministri, “dalla previsione di misure normative finalizzate a consentire la realizzazione e riconversione delle anzidette strutture entro tempi certi”. Il quadro necessita di misure normative di semplificazione che “appaiono necessarie in quanto l'iter procedurale richiesto per la progettazione e la realizzazione delle strutture si distanzia notevolmente dai termini previsti dalle precedenti proroghe”.
Nella relazione si evince un quadro di grande difformità tra le varie Regioni: alcune non hanno ancora presentato alcun piano di utilizzo dei fondi, altre lo hanno fatto ma risulta incompleto o non conforme alle indicazioni del ministero; solo poche Regioni hanno elaborato dei piani corretti che sono stati approvati dal ministero della Salute.
Per quanto riguarda la distribuzione dei soggetti negli opg, su un totale di 826, i dimissibili sono 476, i non dimissibili 314, mentre 36 non sono stati ancora giudicati valutabili.
“La Relazione al Parlamento, presentata nel rispetto dei tempi previsti, chiara e con dati trasparenti, ci conferma nell’idea che non servono proroghe, né Rems. La relazione dimostra che gran parte degli internati risulta dimissibile, ora è possibile chiudere gli Opg e spostare gli interventi (e le risorse) per la cura delle persone nel territorio” è il commento del comitato StopOpg.
Per approfondimenti segnalo MALA DIES. L'INFERNO DEGLIOSPEDALI PSICHIATRICI GIUDIZIARI E DELLE ISTITUZIONI TOTALI IN ITALIA