lunedì 6 ottobre 2014

Alluvioni in Bosnia, un aggiornamento che non troverete mai sui giornali

Ricordate le alluvioni di maggio e settembre 2014 in Bosnia? Bene, è ancora tutto più o meno come prima. Cioè con tanta gente sfollata, tante case ancora danneggiate o crollate. E l’inverno è alle porte.
Ecco un resoconto dettagliato da Tuzla della situazione.
“Sembra che l'inverno sia iniziato.
Sui monti circostanti ci sono già alcuni centimetri di neve, da noi finalmente c’è il sole però fa molto freddo.
Abbiamo ancora paura di nuove alluvioni, però ci stiamo lentamente abituando al fatto che non tutte le piogge necessariamente portano guai.
La campagna elettorale è nel pieno del suo svolgimento. Promesse, promesse... Anche la comunità internazionale si è attivata con lo slogan "vota o sopporta" . Vedremo se anche questa volta decideremo di sopportare.
Quelli che hanno perso le proprie case hanno smesso di sperare di riuscire a ottenere quest'anno un tetto sulla testa. Sono pochi i fortunati che sono stati aiutati da qualcuno a costruire qualcosa di nuovo.
Il Comune di Tuzla ha approvato la decisione di concedere gratuitamente il terreno e le autorizzazioni edilizie e l'importo massimo per la costruzione della nuova casa che può essere dato a ogni famiglia è di 5.000 euro, che non sono sufficienti neanche per costruire le fondamenta della casa. Chi ha la casa danneggiata può ottenere al massimo 2.500 euro. Si sono iscritte per questa forma di aiuto più di 700 famiglie, mentre 60 hanno chiesto che venga loro pagato l'affitto. Ma questo non avverrà tanto presto perché le procedure burocratiche sono lunghissime.
L’Unione europea ha dato una gran parte delle risorse dei donatori direttamente a Unicef, Undp, Unhcr e organizzazioni simili che lavorano per ricostruire le strutture pubbliche, in primo luogo le scuole, e ha ancora in progetto di pubblicare il bando per la ristrutturazione di 400 case sul territorio dell'intera Bosnia Erzegovina e per la costruzione di alcune decine d’altre.
Il centro collettivo che era nella caserma vicino a Tuzla è stato chiuso e gran parte di coloro che erano sistemati lì sono stati collocati nel villaggio profughi di Jegin Lug, vicino a Kalesija. Il villaggio è molto isolato e questo rappresenta un problema per i bambini che vanno a scuola: devono percorrere un pezzo di strada a piedi passando attraverso il bosco, senza illuminazione, mentre i biglietti degli autobus non sono stati loro messi a disposizione.
Le differenze sociali ogni giorno che passa sono sempre più visibili. Ci sono case che sono state completamente ristrutturate, ma tante sono ancora nella stessa condizione di prima. Ci sono famiglie che hanno avuto aiuto, ma tante altre devono ancora sopportare una situazione veramente difficile.
A tante famiglie abbiamo garantito la legna per l'inverno, ad alcuni abbiamo preso il forno a legna, ad altri il necessario. Purtroppo, ci sono tante famiglie che hanno bisogno di aiuto sotto forma di viveri.
Il numero totale di famiglie che aiutiamo è di circa 500 e i risultati sono visibili.
Un caro saluto a tutti voi da Tuzla”.
Firmato Tuzlanska Amica
Sperando di aver fatto cosa gradita nell’informarvi di cose che non troverete mai sui giornali, vi chiedo una sola cosa in cambio: non dimenticate che in Bosnia ci sono un sacco di bambini, di donne e di uomini che vivono in condizioni medievali, a un’ora d’aereo da casa nostra.