lunedì 29 settembre 2014

Cambogia, che cosa ci ha insegnato l’incontro di sabato 27 a Formigine con Marco Scarpati?

Sabato 27 settembre, grazie alla squisita ospitalità dei Magazzini San Pietro di Formigine, si è svolto un bell’incontro sulla Cambogia con Marco Scarpati, avvocato, presidente di Ecpat Italia e da decenni notissimo attivista per i diritti umani; Luigi Ottani, eccellente fotografo e padrone di casa; Pier Luigi Senatore, bravissimo giornalista e voce storica di “Radio Bruno”. A loro si è poi aggiunto Giorgio Amadessi, storico patron di RockNoWar e compagno di “scorribande” nel nome dei diritti umani del trio Scarpati-Senatore-Ottani.
L’incontro è stato molto piacevole e sono stati naturalmente toccati temi importanti e “tosti”. Da quest’incontro abbiamo imparato che:
1.  È ancora pieno di italiani che vanno a fare sesso a pagamento con le bambine e i bambini in Cambogia, il che vuol dire che siamo ancora lontani dall’avere una qualche minima certezza che questi autentici mostri finiscano in galera;
2.  La Cambogia è un Paese diviso in quattro fasce di popolazione – troppo ricchi, nuovi ricchi, poveri e poverissimi – ed è proprio quest’ultimo il “serbatoio umano” da cui escono le vittime che finiscono nei bordelli frequentati da occidentali, arabi, giapponesi e tanta umanità varia unita dall’intento comune di fare le peggiori porcherie ai danni dei più deboli, a partire proprio dai bambini;
3.  Che i poverissimi possono essere salvati e riscattati da una condizione terribile, come dimostra il lavoro di Ecpat, a patto che vi siano persone di buona volontà disposte a spendersi e a rischiare in prima persona per raggiungere questo nobile scopo e che vi sia un sistema di leggi tale da far pagare chi commette abusi – tanto come tenutario che come cliente – ai danni dei più deboli;
4.  Che la provincia italiana, nello specifico Formigine, ma in generale tutta la provincia, non è affatto necessariamente condannata a concentrarsi solo su sagre paesane a base di salsicciotti e processioni ma che invece ha un nucleo solido, a volte più solido delle grandi città, attento a tematiche più difficili ma proprio per questo più importanti, molto più importanti.
Per tutte queste ragioni l’incontro di sabato ai Magazzini San Pietro è stato molto rilevante e sempre per questo il nostro impegno continuerà ad andare sempre e comunque in quella direzione, perché non è affatto vero che gli italiani non vogliono affrontare temi seri e perfino duri, è invece vero che si fa loro – a tutti noi – un grande torto se non li mettiamo – se non ci mettiamo – in condizione di conoscere, affrontare e confrontarsi con questi temi.
Avanti così, dunque.