venerdì 29 agosto 2014

“I bastardi di Sarajevo”, il vincitore del gioco e qualche elemento in più sul nuovo libro


Vincitore del piccolo gioco lanciato ieri su facebook e twitter è Giuseppe Modica, che per primo ha indovinato il titolo del mio nuovo libro, I BASTARDI DI SARAJEVO, di cui vi mostro qui in anteprima la copertina.
Il libro sarà in libreria da metà ottobre e tra breve in prevendita sul sito della casa editrice, www.infinitoedizioni.it
Qui sotto vi lascio per il fine settimana una prima piccola scheda del libro, che potrebbe essere la quarta di copertina, o comunque una base per la stessa.
Commenti e suggerimenti sono ben accetti, considerando che una parte del testo qui sotto, in eccesso, dovrà essere tagliata e che nella quarta di copertina compariranno anche due o tre virgolettati, che per ora tengo riservati.
Sarajevo, Bosnia Erzegovina: il destino della capitale e dell’intero Paese è nelle mani di una classe politica corrotta e aggressiva, che governa in simbiosi con la peggiore criminalità. Ai lupi della politica non importa che odore abbia il branco con cui fanno affari. Musulmani, ortodossi o cattolici sono la stessa cosa. Ciò che importa è il potere. Ciò che li spinge ad agire è il denaro.
La popolazione ha trovato la forza di protestare ma nulla è destinato a cambiare e torbido è l’aggettivo giusto per definire la situazione bosniaca, in questo dopoguerra interminabile.
Qualcosa sta però per accadere, è nell’aria. Non solo le proteste di piazza sono destinate a sortire effetti. È il ritorno di un fantasma del passato dall’Italia a essere destinato a rimescolare le carte, a far esplodere una nuova ondata di violenza, a scompaginare certi piani, a ridare speranza nel cambiamento. Scoperchiando il nido di serpenti bosniaco e italiano che si nutre delle vite delle persone comuni.
Questo è un romanzo, ma a parte i nomi di fantasia, il resto è o può facilmente essere tutto vero.
Attraverso una soluzione narrativa nuova e diretta, obiettivo dell’autore è raccontare come mai prima la verità delle cose, gli intrighi di potere, le debolezze umane che s’incrociano sulla breve strada che unisce Bosnia e Italia, due Paesi malati nei quali gli anticorpi non è detto siano destinati a maturare.