martedì 29 luglio 2014

Alla Festa dell’Est, un articolo sull'Osservatorio Balcani e Caucaso

Ho scritto questo articoletto per gli amici genovesi dell'associazione Gulash, promotori della bella Festa dell'Est, a Sestri Ponente. L'articolo completo è reperibile a questo link: http://www.balcanicaucaso.org/aree/Italia/Alla-Festa-dell-Est

Il Mar Tirreno è destinato a non poter mai incontrare l’Adriatico? Genova è poi così lontana dai Balcani e dall’Europa orientale?
Fino a pochi giorni fa anche il più pessimista tra i genovesi – e non solo – avrebbe forse risposto affermativamente a queste due domande. Da questo bizzoso e fresco luglio, tuttavia, si ha la certezza che le cose non stanno più così.
“Alla Festa dell’Est” – creatura fortemente voluta dai dieci sognatori pragmatici riunitisi dal 2013 nell’associazione culturale e di promozione sociale genovese Gulasch – ha rimesso in mare l’antico vascello genovese, un vascello oggi disarmato e solidale che, quasi nello spazio di un batter di ciglia, ha cancellato le distanze e per una decina di giorni ha portato e continuerà a portare protagonisti, idee, creazioni artistiche, suggestioni, meraviglie gastronomiche, visi, dolori e sorrisi dall’Europa orientale a Sestri Ponente, dove ogni sera centinaia di persone vestono i panni degli spettatori attivi per lasciare a tarda sera la cornice incantata di Villa Rossi da cittadini più consapevoli. Perché “Alla Fiera dell’Est” si parla di tutto e senza peli sulla lingua: il genocidio di Srebrenica, il dopoguerra bosniaco infinito, il dramma dell’Ucraina invasa e spaccata dall’imperialismo russo, le contraddizioni della Serbia, le tappe bruciate dalla locomotiva dello sviluppo polacco, che sempre più insistentemente si pone come splendida tappa turistica per chi voglia espandere i propri orizzonti, e tanto altro ancora.
“Alla Fiera dell’Est”  è un progetto coraggioso nato dai sogni di una decina di cittadini genovesi attivi e senza un centesimo di copertura economica. Ciò nonostante, il livello complessivo della manifestazione è notevole e gli sforzi degli organizzatori meritano d’essere premiati non solo dai fruitori della festa ma anche della critica. Non capita spesso che l’iniziativa di un manipolo di persone possa e sappia aprire la mente e le porte di una grande e splendida città come Genova a un mondo affascinante come quello dell’Europa dell’Est. L’associazione Gulasch è riuscita in quest’intento e rappresenta da subito un punto di riferimento per chi vorrà, in altre città e contesti, misurare i propri sogni e le proprie capacità, rifuggendo la mediocrità generalizzata di un Paese, l’Italia, troppo spesso in crisi non solo economica ma ancor più civile, culturale e d’idee.