venerdì 13 giugno 2014

Alluvione nei Balcani, quando le zanzare sono o bosniache o serbe o croate

Continua il lungo e duro lavoro di risanamento dopo i danni delle terribili inondazioni che hanno flagellato Bosnia, Serbia e Croazia tra il 15 e il 20 maggio scorsi. Da Tuzla segnalano che ormai l'inondazione è quasi del tutto regredita e l'acqua è tornata a scorrere negli alvei naturali. Resta una devastazione quasi bellica, decine di migliaia di case distrutte o danneggiate, fango ovunque, danni per oltre un miliardo di euro, circa 15.000 posti di lavoro persi e... le zanzare.
Sì, proprio le zanzare. Che, in questi giorni, fanno molto parlare di sé nei Balcani. Infatti, segnalano da Tuzla, “nonostante la solidarietà abbia ultimamente cancellato le frontiere, sono proprio le zanzare che le stanno ridisegnando. Anzi, le stanno disegnando i nostri politici, grazie alle zanzare.
Quella che raccontiamo è una storia di ordinaria follia burocratica balcanica post-bellica: La Croazia – spiegano le nostre fonti di Tuzla – con  un'azione d'irrorazione aerea contro le zanzare avrebbe dovuto aiutaci tutti nella lotta contro il numero impressionante di questi insetti arrivati dopo le alluvioni. I croati hanno già disinfestato le loro aree colpite adoperando il Neopitroid premium, un prodotto il cui uso è consentito dall'Unione europea ma non dalle legge della Repubblica Srpska. Così per i croati è stato impossibile disinfestare le aree urbane e rurali dei comuni confinanti tra Croazia, Federazione di Bosnia Erzegovina, Repubblica Srpska e Serbia, come nel caso di Lukavac, Doboj Istok e Tuzla, ad esempio. Questo perché il disinfestante croato potrebbe uccidere non solo le zanzare croate e quelle bosniache, ma anche quelle serbe“. E come pensare che qualcuno possa ammazzare le zanzare degli altri, eliminando le proprie? Non sia mai detto. È ovvio che un prodotto croato non può uccidere le zanzare serbe così come un serbo non dovrebbe mai permettersi di schiacciare una zanzara croata... Perbacco, sono le basi elementari dell'ottusità millenaria di stampo burocratico-nazionalistico...! E così, intelligentemente, le zanzare dovranno essere eliminate con una disinfestazione manuale, ma chissà quando. In un'intervista, Dzemila Humić, del Comune di Doboj Istok, ha dichiarato: “Non sappiamo cosa fare. Ecco, se loro possono separare le 'nostre' zanzare dalle 'loro', che le separino. Tutti abbiamo paura di eventuali contagi... vedete com'è tutto sporco nelle nostre città, dopo le alluvioni...“.
E così, in nome delle barriere e della loro santità, si preferisce magari far scoppiare una bella epidemia di malaria tra la popolazione civile. Si spera intervenga, a questo punto, l'Unione europea. Ci sarà pure, nel baraccone burocratico europeo, qualche utile commissario in grado di addestrare (in croato) le zanzare croate a starsene di qua con quelle della Federazione di Bosnia Erzegovina (in bosniaco), invitando al contempo quelle serbe a starsene di là, ovviamente in fluente serbo belgradese...