Sì,
proprio le zanzare. Che, in questi giorni, fanno molto parlare di sé nei
Balcani. Infatti, segnalano da Tuzla, “nonostante la solidarietà
abbia ultimamente cancellato le frontiere, sono proprio le zanzare che le stanno
ridisegnando. Anzi, le stanno disegnando i nostri politici, grazie alle zanzare”.
Quella
che raccontiamo è una storia di ordinaria follia burocratica balcanica post-bellica:
“La Croazia – spiegano le
nostre fonti di Tuzla – con un'azione d'irrorazione
aerea contro le zanzare avrebbe dovuto aiutaci tutti nella lotta contro il
numero impressionante di questi insetti arrivati dopo le alluvioni. I croati
hanno già disinfestato le loro aree colpite adoperando il Neopitroid premium, un prodotto il cui uso è consentito dall'Unione
europea ma non dalle legge della Repubblica Srpska. Così per i croati è stato
impossibile disinfestare le aree urbane e rurali dei comuni confinanti tra Croazia,
Federazione di Bosnia Erzegovina, Repubblica Srpska e Serbia, come nel caso di Lukavac,
Doboj Istok e Tuzla, ad esempio. Questo perché il disinfestante croato potrebbe
uccidere non solo le zanzare croate e quelle bosniache, ma anche quelle serbe“.
E come pensare che qualcuno possa ammazzare le zanzare degli altri, eliminando
le proprie? Non sia mai detto. È ovvio che un prodotto croato non può uccidere
le zanzare serbe così come un serbo non dovrebbe mai permettersi di schiacciare
una zanzara croata... Perbacco, sono le basi elementari dell'ottusità
millenaria di stampo burocratico-nazionalistico...! E così, intelligentemente, le zanzare
dovranno essere eliminate con una disinfestazione manuale, ma chissà quando. In un'intervista, Dzemila
Humić, del Comune di Doboj Istok, ha dichiarato: “Non sappiamo cosa fare. Ecco,
se loro possono separare le 'nostre' zanzare dalle 'loro', che le separino.
Tutti abbiamo paura di eventuali contagi... vedete com'è tutto sporco nelle
nostre città, dopo le alluvioni...“.
E
così, in nome delle barriere e della loro santità, si preferisce magari far
scoppiare una bella epidemia di malaria tra la popolazione civile. Si spera
intervenga, a questo punto, l'Unione europea. Ci sarà pure, nel baraccone
burocratico europeo, qualche utile commissario in grado di addestrare (in
croato) le zanzare croate a starsene di qua con quelle della Federazione di Bosnia
Erzegovina (in bosniaco), invitando al contempo quelle serbe a starsene di là,
ovviamente in fluente serbo belgradese...