mercoledì 11 giugno 2014

Alluvione in Bosnia, i primi conti (da capogiro) dei danni

Sono state divulgate dall’agenzia di stampa Fena le prime stime delle Nazioni Unite relative alla terribile alluvione che a metà maggio ha colpito Bosnia, Serbia e Croazia, provocando ben 77 vittime, la maggior parte delle quali in Serbia.
Sono cifre da incubo, per un’economia già stagnante e in parte ancora di guerra come quella bosniaca: le perdite economiche sono stimate intorno agli 1,3 miliardi di dollari, le case alluvionate sono state circa 75.000, quelle totalmente distrutte oltre 2.000 e, in un Paese con un tasso di disoccupazione che sfiora il 50 per cento della popolazione attiva, sono stati circa 15.000 i posti di lavoro perduti.
A tutto questo si aggiunga che, sempre secondo le stime dell’Onu, alla Bosnia servirebbero 210 milioni di dollari nei prossimi sei mesi per far fronte alle prime e più gravi conseguenze del disastro di metà maggio. Quanto è stato per ora raccolto? Appena 1,2 milioni di dollari, da impiegare tutti in progetti di bonifica dalle mine, da individuare e far brillare all’interno di un’area alluvionata di circa 800 chilometri quadrati. Come noto, l’alluvione ha provocato migliaia di smottamenti e di frane, con il conseguente spostamento degli ordigni bellici disseminati durante la guerra del 1992-1995 e ancora ampiamente presenti sul territorio bosniaco.
Alla fine, come sempre, stanno facendo più i privati cittadini dei governi e delle agenzie internazionali. Solita vecchia storia…