lunedì 26 maggio 2014

Quel "gioco" da vigliacchi (questa volta a Roma) che si chiama "knockout game"

Si chiama "knockout game" e non è affatto un gioco, bensì un preoccupante e dilagante fenomeno di violenza sociale giunto attraverso i social media da quel crogiolo di meraviglie e di orrori che è la società statunitense.
Le prime avvisaglie di questo gioco da coglioni sono state registrate a Milano. Poi, siccome gli imbecilli sono dappertutto, rapidamente s'è diffuso in tutto lo stivale, divenendo pericolo sociale per tutti, inclusi anziani e bambini.
La storia che vi racconto brevemente riguarda una signora quasi ottantenne che, in una calda domenica (25 maggio 2014) di metà primavera si reca nel centro della Capitale con un'amica coetanea per assistere a una mostra d'arte. Lasciata la stazione Termini - da anni luogo pericoloso, e non unico, a Roma, in cui anche io ebbi in passato il dubbio onore di essere aggredito, ma con conseguenze non piacevoli per l'aggressore - le due signore s'incamminano nel luogo prescelto per trascorrere una domenica all'insegna della cultura quando, a piazza dei Cinquecento - posto sempre molto frequentato perché capolinea di molti autobus e centro nevralgico per due linee della metropolitana romana - un giovane robusto si avvicina a una delle due donne e le sferra improvvisamente un violento pugno esattamente all'altezza della bocca dello stomaco.
La signora cade rovinosamente a terra, nello stupore e nella paura della sua amica e nel totale disinteresse degli altri passanti. Il teppista, senza neppure scomporsi, continua quindi la sua passeggiata verso l'interno della stazione Termini. Senza neppure bisogno di allungare il passo, poiché nessuno l'ha inseguito, nessuno l'ha fermato, nessuno ha pensato di chiamare la Polizia, che naturalmente non presidiava uno dei luoghi nevralgici di Roma. Dopo lunghi minuti di solitudine e di dolore, l'amica rimette con difficoltà in piedi l'ottantenne e, sempre nel disinteresse generale, in qualche modo le due donne tornano a casa, dove ora si trova l'anziana signora aggredita, dolorante sia allo stomaco che, dopo la caduta, al fondoschiena, alla schiena e alle gambe, e incredula.
Amici romani, ex concittadini, tra di voi s'aggira un vigliacco che prende a pugni anziane indifese per vantarsene con amici probabilmente non meno bastardi e coglioni di lui. Di più, tra di voi s'annidano vigliacchi d'ogni sorta che non hanno neppure il coraggio di difendere e il buon gusto di aiutare una donna anziana vittima di una violenza inaudita. Che cosa è diventata Roma?
Vergogniamoci tutti come umanità, a meno che questa parola abbia ancora senso. E chi di dovere faccia finalmente qualcosa, non solo a parole, per cancellare questo fenomeno immondo di bullismo e per proteggere veramente i più deboli, in una società italiana che sembra sempre più vicina allo scarto di un deposito di filmacci dell'orrore di serie C.