Dopo il voto positivo del Senato, mercoledì
28 maggio 2014 la Camera dei Deputati del Parlamento italiano ha dato il via
libera alla conversione in legge, con modifiche, del D.L. 52/2014, sulla
chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari (Opg).
La nuova legge stabilisce che di norma
devono essere adottate dai magistrati misure alternative all’internamento
negli Opg e che la pericolosità sociale non può essere dichiarata, o
confermata, solo perché la persona è emarginata, priva di sostegni economici o
non è stata presa in carico dai servizi socio-sanitari. Inoltre, il testo
approvato dalla Camera pone limiti precisi alle proroghe della misura di sicurezza
all’origine
dei tantissimi “ergastoli bianchi” – come vengono definiti gli internamenti
negli Opg, poiché non di rado chi finisce in queste istituzioni totali viene
dimenticato e non ne esce più – stabilendo che la permanenza della persona all’interno
della struttura non può essere superiore alla durata della pena per il reato
commesso. La legge, infine, obbliga le regioni a presentare entro 45 giorni dall’internamento
i progetti terapeutico-riabilitativi individuali per le internate e gli
internati, per consentire le loro dimissioni attraverso la presa in carico da
parte dei servizi socio-sanitari.
Ora è quindi responsabilità delle regioni
andare oltre i progetti sulle REMS (i mini Opg regionali) per renderle
quantomeno residuali, utilizzando i finanziamenti per potenziare i servizi
delle Asl.
“La legge va applicata bene, per
scongiurare ulteriori proroghe, fuori da logiche manicomiali e difensive. – si legge in una
nota diffusa dal Comitato nazionale stopOPG – Perciò si deve mettere al centro
la persona: con una presa in carico globale da parte dei servizi pubblici,
all'interno di una collaborazione e integrazione tra i Dipartimenti di Salute
Mentale, i Servizi per le Dipendenze, i Servizi Sociali, eccetera – che devono
occuparsi di cura e non di custodia – e vanno attivate relazioni stabili con la
magistratura, per offrire Progetti Terapeutico-Riabilitativi Individuali
appropriati. Perciò il ‘fronte della mobilitazione’ si sposta nelle regioni e
nei territori e riguarda il diritto alla salute mentale di tutte e di tutti”.
Il Comitato nazionale stopOPG si dichiara in
ogni caso “soddisfatto per una legge che, pur non sciogliendo i nodi
giuridici che sostengono l'Opg (in primo luogo la modifica del codice penale
per abolire definitivamente il doppio binario e l’istituto
della misura di sicurezza in Opg), ha certamente migliorato l’attuale
normativa”.
Ricordo
che Infinito edizioni ha appena pubblicato, in materia di opg, uno splendido
libro dello storico Angelo Lallo, dal titolo “MALA DIES. L’inferno degli ospedali psichiatrici giudiziari e delleistituzioni totali in Italia”, la cui lettura consiglio vivamente.