La Bosnia Erzegovina e la Serbia sono da alcuni giorni
soggette a precipitazioni atmosferiche d’intensità mai registrata prima d’ora.
Si parla delle più gravi degli ultimi centovent’anni, ma per il solo fatto che
i primi rilevamenti sulle precipitazioni risalgono a quel periodo.
In alcune zone della Bosnia ormai si può girare solo in
barca. Le strade sono ricoperte di acqua e fango e molte persone hanno dovuto
lasciare le loro case e trovare rifugio sui tetti. È il caso soprattutto di
Maglaj, nella Bosnia centrale. Qui la città è completamente isolata, mancano
corrente elettrica e collegamenti telefonici e cominciano a fare difetto i
generi di prima necessità; l’accesso alla località è possibile solo via
elicottero. A rischio sono, sempre in Bosnia centrale, anche le località di
Doboj e Zavidovici, dove l’allerta è alta.
Nella vicina Serbia purtroppo due persone sono decedute
a causa delle incessanti piogge: si tratta di una donna, annegata nella
periferia della capitale Belgrado, e di un vigile del fuoco, quest’ultimo
deceduto nella Serbia centrale.
Vento forte e pioggia incessante stanno colpendo anche
la Croazia e la Romania mentre sulle montagne più alte di Bosnia e Serbia è
ricomparsa la neve, con il conseguente crollo delle temperature.
Purtroppo non sono previsti miglioramenti importanti prima
della fine del week-end (da sabato dovrebbe piovere meno, ma non è detto che la
pioggia possa cessare del tutto), nella speranza che le conseguenze di questo
nubifragio non siano alla fine ancora peggiori.