martedì 15 aprile 2014

"La mia vita senza di me" di Jasmina Tešanović arriva in libreria

Con immenso piacere - e con una certa emozione - posso finalmente comunicare l'uscita in libreria del capolavoro di Jasmina Tešanović, "LA MIA VITA SENZA DI ME. Memorie dai Balcani di una donna sempre disobbediente" (Infinito edizioni, pagg. 202, € 14.00 in libreria, in promozione sul sito www.infinitoedizioni.it a € 12.50).
Ho avuto l'immenso piacere di tradurre e curare il libro di Jasmina e posso dire che porterò per sempre con me questa grande e non facile, ma affascinante, esperienza.
LA MIA VITA SENZA DI ME è, semplicemente, un libro splendido. Il libro che vorrei saper scrivere tra dieci anni, per quanto la mia vita non abbia nulla di così avventuroso rispetto a quel che Jasmina ha saputo e voluto fare.
Attivista per i diritti civili, attrice, scrittrice, regista, musicista, madre, prima ancora modella internazionale e prima ancora figlia di un medico e di una spia della Jugoslavia socialista: in Jasmina troviamo mezzo secolo di storia jugoslava, serba, europea, ma anche molta Italia e un po' d'Egitto. Il capitolo italiano è ricco e intenso non meno dei tanti e avvincenti capitoli serbi: Montale, Pasolini, Moravia e tanti altri nomi della nostra cultura e del nostro spettacolo trovano posto in questa autobiografia ora ironica ora tragica, ora ironica ora spietata e persino erotica.
Una grande sfida letteraria, questo libro: una sfida secondo me vinta alla grande da questa grande penna cosmopolita, che vive tra Belgrado, Torino e gli Stati Uniti e che fa del massimo impegno civile il carburante per girare il pianeta in cerca di sfide e risposte.
Non mancano la Bosnia, Srebrenica, Karadzic, dieci anni di guerre jugoslave, il Kosovo, i bombardamenti su Belgrado, la caduta del regime di Milosevic, che ha visto Jasmina in prima fila, a rischiare sempre in prima persona, fino a diventare personaggio sgradito in patria.
In definitiva, da Tito a oggi, passando per i bombardamenti della Nato su Belgrado durante la guerra del Kosovo, uno spaccato imperdibile della società, degli usi, della cultura, dei tic sociali, della politica serba. Ma non solo. Un padre spia jugoslava, una mamma medico, una vita vissuta partendo dalla Jugoslavia e tornando in Serbia, attraverso l’Egitto, gli Stati Uniti, l’Italia. Questo libro, scritto in prima persona da una delle più grandi protagoniste del mondo culturale della Serbia degli ultimi trent’anni, è una cavalcata lunga mezzo secolo intrisa di nero humour balcanico che vi farà capire, riflettere, ridere, a tratti impressionare.

Ho vissuto tempi in cui ho avuto paura del mio futuro esattamente come odiavo il mio passato. Mi sono resa conto di come fosse tutto pianificato e connesso: i miei vestiti, la mia stanza, le mie scuole. Hanno creato uno spazio vuoto apposta per me, un trono su cui nessun’altra cosa contava, una volta accettato il ruolo della regina assennata. E così tutto poteva succedere anche senza di me”.

“Ero una falsa britannica perché ho frequentato la scuola inglese per tutta la vita: una vera autentica falsa Brit, potrei anche elencare la lista di tutte le più importanti miniere britanniche a qualsiasi ora di notte! Ero una falsa italiana perché sono cresciuta in Italia, come una sincera patriota che però non ha mai avuto la cittadinanza. Ero una vera jugoslava, ma il mio Paese è scomparso e io ho perso la mia cittadinanza.
E ora sono qui, una donna che vorrebbe essere europea e che viaggia da sola. Perché, vedete, le donne non viaggiano da sole; lo fanno con i loro uomini, le loro famiglie, gli amici. Se sono da sole, vuol dire che si sono perse o che sono pericolose. Ricevo sempre certi sguardi, quei sospetti… ma anche offerte d’amicizia”.