mercoledì 9 aprile 2014

Crisi diplomatica tra Rwanda e Francia vent’anni dopo il genocidio?

“Ho visto con i miei occhi i francesi consegnare i tutsi agli hutu per farli massacrare; le accuse di Paul Kagame a Parigi non sono solo giuste ma dovute e necessarie per ricostruire la verità e ottenere giustizia” con queste parole Yolande Mukagasana, menzione Unesco per la Pace, commenta la crisi diplomatica fra Rwanda e Francia che ha cancellato all’ultimo minuto la sua partecipazione alle celebrazioni di Kigali, dopo che il presidente rwandese Paul Kagame aveva ribadito le accuse di complicità nel genocidio nei confronti dell’allora governo francese.
Approfondisce la Mukagasana, sopravvissuta al genocidio avvenuto in Rwanda 20 anni fa: “I francesi si stupiscono che il nostro presidente ritorni sulla loro implicazione diretta nel genocidio che mi ha portato via i miei figli; ma noi sopravvissuti di quei massacri pretendiamo proprio questo da lui come minimo; io li ho visti con i miei occhi i francesi sulle barriere chiederci le carte d’identità e consegnare quelli dove era scritto tutsi agli interahamwe, le milizie hutu responsabili del genocidio”.
Nella giornata della memoria del genocidio, che è stata celebrata a Roma lunedì scorso, si aggiunge il commento di Françoise Kankindi, presidente di Bene Rwanda Onlus: “La ventesima commemorazione ci richiede di scolpire nella pietra la storia del genocidio dei tutsi in Rwanda, perché non deve sussistere alcun dubbio che lascia spazio ai negazionisti o a coloro che continuano a negare le loro responsabilità; la Francia, in particolare, non potrà continuare a negare all’infinito il suo diretto coinvolgimento nel genocidio della nostra gente, perché oramai, a distanza di anni, abbiamo raccolto prove a sufficienza per confermare quello che già molti di noi sapevano fin dall’inizio dei massacri”.
Su quanto accaduto in Rwanda vent’anni fa segnalo il libro, appena pubblicato, dal titolo RWANDA,LA CATTIVA MEMORIA, di Françoise Kankindi e Daniele Scaglione.