lunedì 23 settembre 2013

"Saluti da Sarajevo": quando ricevere posta fa davvero bene al cuore e al morale

Questa è una cosa che faccio raramente, sebbene abbia l'immensa fortuna di ricevere tante lettere dalle persone che hanno avuto la pazienza di leggere i miei libri. Ma non posso esimermi di proporre questa lettera perché è davvero troppo bella e m'inorgoglisce. Spero che avrete voglia di leggerla.

Egregio signor Leone,
...si dovrebbe iniziare così una mail formale indirizzata a un personaggio illustre e che non si conosce, giusto?
Eppure lei (mi perdoni se non lo scriverò in maiuscolo ma è una cosa che mi ha sempre dato i brividi...) è stato un mio grandissimo compagno di viaggio!!!
Non so davvero come ringraziarla per aver scritto quel libro/guida/racconto!
Sono stata a Sarajevo questo agosto: ne sono rimasta incantata!
Per anni ho letto molti libri sulla sua guerra e finalmente ho avuto l'opportunità di andare e vivere quella favolosa città.
Non programmo mai molto i miei viaggi e non amo particolarmente le guide turistiche, anche se spesso sono un ottimo modo per farsi un'idea del posto o un'ottima compagnia nei viaggi in autobus, treno ecc...
Eppure per Sarajevo non ero riuscita a trovare nulla (le evito la descrizione dello sguardo della commessa in libreria quando le ho chiesto una guida su Sarajevo).
Cercando su internet sono finita sul suo libro... e mai decisione fu più azzeccata!!!
Divorato il libro sull'autobus da Dubrovnik a Sarajevo, sognando per tutto il tempo. E quando sono finalmente arrivata, mi sembrava un sogno che diventava realtà...
Senza programmare ho ripercorso un po' i suoi passi, mi esaltavo quando vedevo qualcosa descritto da lei o visto in foto nel suo libro: è stato un bellissimo ed emozionante compagno di viaggio!
Mi sono presa molto tempo per assaporare la città e i suoi abitanti; seduta spesso in dei caffè con il suo libro a leggere e rileggere.
Favolosa è stata anche la proprietaria dell'ostello in cui ho dormito: mi ha raccontato varie storie sulla sua vita a Sarajevo, accompagnandomi a visitare il tunnel (andati in taxi, ma speso pochissimo :-) ).
Ma il motivo principale per cui le scrivo (oltre che per ringraziarla) è che ho visto una gioia immensa e grande fierezza negli occhi di un uomo grazie a lei.
Volendo assaggiare il favoloso caffè bosniaco, ho provato a cercare l'uomo da lei ritratto in foto, e casualmente l'ho trovato.
Timidamente sono entrata nel suo negozio (riconosciuto dalle caramelle) e chiesto info sul caffè. Purtroppo non poteva illustrarmi la procedura non avendo gli "attrezzi" con sé, solo caffè in busta da comprare. Al che gli ho mostrato la foto e spiegato il motivo per cui sono finita li (in tedesco, faticava con l'inglese) e i suoi occhi si sono illuminati!!!!  È arrossito ed era senza parole!
Voleva comprarmi il libro perché mi ha detto di avere "dei figli e figli dei figli" a cui vorrebbe far vedere la sua foto in un libro.
Io sarei rimasta a Sarajevo per altri due giorni e non potevo ancora staccarmi dal libro, per cui ci siamo accordati che non appena arrivata in Italia glielo avrei spedito. Mi ha regalato anche una busta di caffè!
Adesso il trauma: separarmi dal libro. Non sono una persona materiale, ma ho un amore sfrenato per i MIEI libri, soprattutto se legati a ricordi o viaggi. La cosa più semplice sarebbe comprarne un altro e inviarlo, eppure qualcosa mi frena... Non so. Sapere che il mio compagno di viaggio è a Sarajevo in una casa  e famiglia bosniaca è una bella sensazione!
Magari mi farò regalare il libro dai miei per Natale... non può mancare nella mia libreria.
Spero di non averla annoiata troppo.
Ritornerò sicuramente a Sarajevo, forse per la riapertura della Biblioteca.
Grazie mille ancora.

Lorena