lunedì 24 ottobre 2011

Parliamo di Bosnia mercoledì 26 ottobre a Roma, Casa della Memoria

Mercoledì 26 ottobre vi aspettiamo a Roma per questa iniziativa:

In distribuzionen il nuovo numero di BUK, il trimestrale gratuito di cultura e riflessione

Carissimi,
con non pochi sforzi è in distribuzione gratuita nel modenese in formato cartaceo, e gratis on line in pdf nel resto del globo terracqueo, il nuovo numero di BUK, il trimestrale ideato dal dinamico gruppo di Progettarte di cui sono immeritatamente direttore responsabile.
Pian piano il progetto sta crescendo, la qualità della stampa è ottima grazie alla partnership con la tipografia lombarda GECA e ora stiamo cercando i fondi per aumentare foliazione e tiratura del giornale. Speriamo di vincere la sfida, per quanto la congiuntura sia quella che è (ovvero, un disastro totale).
Intanto, se avete piacere di misurarvi con la lettura di questo nuovo numero - dedicato a un uomo coraggioso e controcorrente come don Gallo - non avete che da fare clik qui.

sabato 22 ottobre 2011

"Saluti da Sarajevo": scrive del libro l'ANSA nel notiziario nazionale...


(ANSA) - ROMA, 21 OTT - LUCA LEONE, SALUTI DA SARAJEVO (INFINITO EDIZIONI; PP.132; EURO 14,50). Sarajevo capitale dimenticata ma non morta. Anzi, impegnata in uno slancio di nuova vita, soltanto dimenticata dai grandi media e ignorata dai tour operator. Ad accompagnare la città in questa transizione, c'é da pochi giorni una guida fotografica e storica, a colori, 'Saluti da Sarajevo', di Luca Leone, affettuoso esperto dell'area balcanica. La capitale, quasi distrutta tra il 1992 e il 1995 dalle bombe degli ultranazionalisti serbo-bosniaci e dei paramilitari serbi, è nel libro descritta dal suo passato ad oggi, è un omaggio a una città stupenda, straziata dalla barbarie della guerra ma, ciò nonostante, ineguagliabile per la sua capacità di accogliere e di stupire. Si tratta appena di 4.500 anni di storia, che l'autore sfiora nella prima parte del volume, poiché la seconda è invece suddivisa in tredici percorsi fotografici della città. Luca Leone racconta e descrive scorci e panorami attraverso immagini a colori e consigli di percorsi di visita, concentrandosi sulla grande tolleranza e laicità della capitale. Oggi come prima della guerra. 'Saluti da Sarajevo' ha la prefazione dell'architetta sarajevese Kanita Ita Foak e interprete ufficiale dell'Esercito italiano, che ha vissuto tutti i 1.400 giorni d'assedio, nel corso dei quali tragicamente perse il marito. "A sedici-diciassette anni ho conosciuto il mio futuro marito", scrive "mi raccontava la bellezza delle tradizioni portate da queste parti da vari popoli... E non so più se mi sono innamorata prima di lui o della sua città". (ANSA).
DO/ - 2011-10-21 18:02

Grazie ai colleghi per la bella recensione!

mercoledì 19 ottobre 2011

Mladić, no del Tpi a due processi distinti, uno dei quali per Srebrenica

Il Tribunale internazionale per i crimini di guerra nella ex Jugoslavia (Tpi) ha respinto all’Aja l’ipotesi di celebrare due distinti processi contro l’ex generale Ratko Mladić, accusato di crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio in riferimento alla guerra in Bosnia Erzegovina del 1992-1995.
Secondo il Tpi, due processi separati – uno dedicato esclusivamente al genocidio di Srebrenica, l’altro a tutte le altre malefatte di Mladić – rischierebbero di rendere i procedimenti meno gestibili ed efficaci per l’accusa. Scelta, questa, opinabile e in effetti fortemente criticata dalle donne di Srebrenica, poiché almeno tre sentenze internazionali hanno già riconosciuto che nella città della Bosnia settentrionale l’11 luglio 1995 è stato perpetrato un genocidio dai militari e dai paramilitari agli ordini di Mladić, le cui responsabilità sono fin troppo evidenti. Quel che manca, in definitiva, è il link tra il genocidio e il responsabile, ovvero chi aveva il comando delle operazioni nella zona nel luglio 1995.
Lo scorso luglio anche l’ex Procuratore capo del Tpi, Carla Del Ponte, aveva proposto di separare il procedimento per il genocidio di Srebrenica dagli altri e di processare contemporaneamente per i fatti del luglio 1995 nella ex enclave bosniaca sia Mladić che l’ex presidente dell’autoproclamata Repubblica Serba di Bosnia, Radovan Karadžić. Il Tpi tuttavia ha deciso di percorrere una strada diversa, che inevitabilmente allunga i tempi dei dibattimenti e delle sentenze. Non va dimenticato che il Tpi scade alla fine del dicembre 2014 e che fino a oggi il Tribunale è stato incapace di arrivare a sentenza di primo grado persino nel processo intentato contro Karadžić, che si trova all’Aja ormai dall’estate 2008.

Di questo e molto altro parleremo nelle presentazioni di SALUTI DA SARAJEVO, BOSNIA EXPRESS e SREBRENICA. I GIORNI DELLA VERGOGNA, che ricominceranno – dopo una breve pausa – dalla fine di ottobre. Questo il calendario provvisorio:

Ottobre 2001:
- mercoledì 26 ottobre, ROMA, Casa della Memoria e della Storia, via di San Francesco di Sales 5, in occasione della presentazione del documentario di Vittoria Fiumi “All of a sudden it was dark”, dibattito con Mario Boccia, Enisa Bukvic, Vittoria Fiumi, ore 17,30;

Novembre 2011:
- domenica 20 novembre, GIULIANOVA, pranzo con l'autore parlando di ENZO. UNA STORIA VERA presso il ristorante La Barrique, ore 13.00;
- domenica 20 novembre, GIULIANOVA, Circolo Virtuoso Il nome della rosa, via Gramsci 46/a, ore ……….; modera Roberto Di Giovannantonio;
- lunedì 21 novembre, GROTTAMMARE (San Benedetto del Tronto), ore 21,30; organizza e modera Lucilio Santoni;
- martedì 22 novembre, Vignola (MO), presso il Circolo Ribalta-ex lavatoio, via Zenzano 1, ore 21,00; iniziativa è organizzata dal circolo Ribalta; modera Francesco Zarzana; nel corso della serata proietteremo il film corto di Ado Hasanovic, “L’angelo di Srebrenica”.
- mercoledì 23 novembre, MODENA, in collaborazione col circolo Manifesto di Modena e il gruppo di Modena di Emergency, data in definizione; modera Francesco Zarzana; nel corso della serata proietteremo il film corto di Ado Hasanovic, “L’angelo di Srebrenica”.

Febbraio 2012:
- giovedì 2 febbraio 2012, BOLOGNA, Liceo Linguistico e delle Scienze Umane “Laura Bassi”, Via S. Isaia 35 (www.laurabassi.it ), ore 16,30;

Altre date in preparazione.

Per proporre nuove presentazioni:
direzione.editoriale@infinitoedizioni.it
info@infinitoedizioni.it
lu.ne@libero.it
facebook: Luca Leone

venerdì 14 ottobre 2011

Facebook: quando la censura oltre che idiota è cieca e sorda


“Incitamento alla violenza!”: un’accusa da carcere quella avanzata contro Enzo Barnabà. Non un ultrà da stadio – badate bene – né un facinoroso delle nostre giungle urbane. Barnabà è un ricercatore storico di accreditata competenza e accuratezza, è un saggista e un romanziere noto sia in Italia che in Francia. Ed è un uomo che da tutta la vita combatte contro i nazionalismi, i fascismi e le censure.
Barnabà è autore, tra gli altri, di un libro che ha venduto qualche migliaio di copie e che in Francia non è passato inosservato (anzi, potremmo dire che è stato abbondantemente adoperato come fonte di ispirazione…). “Morte agli Italiani”, s’intitola il libro, edito da Infinito edizioni nell’ottobre 2008, ristampato da allora tre volte e poi ampliato in un’aggiornata seconda edizione. Il volume, molto apprezzato dal pubblico e recensito con parole magnifiche da Gian Antonio Stella (che ha anche scritto una splendida prefazione) sulle pagine del “Corriere della Sera”, analizza scrupolosamente i documenti e rivela verità inedite e oggi – grazie al lavoro di Barnabà – universalmente riconosciute sull’eccidio di Aigues-Mortes, nel sud della Francia, che il 17 agosto 1893 costò la vita a nove operai italiani linciati da una folla inferocita e ha portato a un radicale e drammatico peggioramento dei rapporti tra Roma e Parigi.
“Il libro di Enzo Barnabà è una boccata d’ossigeno. Perché solo ricordando che siamo stati un popolo di emigranti vittime di odio razzista si può evitare che oggi, domani o dopodomani si ripetano altre cacce all’uomo. Mai più Aigues-Mortes. Mai più”, ha scritto nella sua prefazione al libro Gian Antonio Stella. Dov’è, allora, il problema?

Barnabà, che è uomo di diplomazia e ragionamenti profondi, proprio per promuovere il ricordo dei fatti e farne lezione per l’umanità – oggi, in tempi di dilagante razzismo e xenofobia nell’Italia della Lega Nord e dei rigurgiti di un passato non troppo lontano fatto di leggi razziali – ha deciso di aprire una pagine su Facebook, grande agorà della libertà d’espressione in rete, radunando attorno a questa pagina più di 500 persone. Tra le quali, guarda un po’, anche il sindaco di Aigues-Mortes, oltre ad altri amministratori pubblici e politici italiani (nessuno dei quali, per inciso, accusabile di estremismo), professori, intellettuali e altri ancora. Barnabà ha inaugurato la sua pagina, tra l’altro, nel 2008, non l’altro ieri, ma il 6 ottobre 2011, un giovedì come tanti altri, Facebook si accorge di questa pagina, piena di riflessioni e di documentazione storica, e…la cancella! Perché “incita all’odio”!
“Mi hanno cancellato la pagina ‘Morte agli italiani!-Mort aux Italiens!’ sostenendo che vi si incita alla violenza, mentre è vero proprio il contrario: imparare dalla storia a non commettere i crimini del passato. La pagina è bilingue e ha pubblicato una notevole mole di documenti e interventi di storici italiani e francesi, tra i quali quelli di Gerard Noiriel, il maggior studioso francese dell’argomento”, spiega un accigliato e sorpreso – e offeso – Barnabà. Aggiungendo che “il libro ‘Morte agli Italiani’ e la stessa pagina Facebook a esso dedicata sono serviti da base alla Giornata di riconciliazione della Memoria del luglio 2010 che ha avuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica”. Ma questo Facebook non lo sa e non lo vuole sapere, visto che parlare con un essere umano stipendiato dalla prestigiosa agorà del terzo millennio è impossibile. Spiega Barnabà: “Annaspo nel surreale, ma, quando cerco di segnalare l’abbaglio, passo al kafkiano. Il centro assistenza di Facebook possiede un’ampia casistica che non menziona tuttavia il mio problema. Riesco con fatica a trovare una serie di indirizzi e-mail, ma tutti mi rispondono in automatico e mi ripropongono la casistica di cui sopra: il gatto che si morde la coda. Esiste una maniera per invitare Facebook a dare uno sguardo un po’ più attento alla pagina che con fatica e passione curo da anni nell’intento di lanciare un messaggio di non violenza e di tolleranza?”.
Alla domanda possono solo rispondere il ricco Mark Zuckenberg, Mr. Facebook, e i suoi disattenti e irrintracciabili censori. Intanto, dal 6 ottobre, Facebook non è stata liberata dalla pagina di un pericoloso istigatore ma è stata impoverita di contenuti fondamentali per la comprensione delle dinamiche migratorie e per la loro rielaborazione in un’ottica di rispetto dei diritti umani.
Difficile dire se Facebook farà ammenda. La domanda, allora, è: val la pena continuare a mettere se stessi su un sistema di comunicazione cieco, sordo, muto e ottuso, dunque l’esatto opposto della comunicazione, o sarà meglio “emigrare” altrove, lasciando a Zuckenberg una scatola vuota e asettica con cui trastullarsi?
“Comunicare con le macchine è impossibile. Non disumanizziamo il mondo. Facebook deve poter permettere di contattare, per iscritto o a voce, un umano con cui dialogare”, insiste Barnabà. Ma, ammesso che la stampa e internet si occupino del caso, chi lo dirà ai responsabili ciechi, sordi, muti e fuori dal mondo in cui viviamo di Facebook?

domenica 9 ottobre 2011

"Saluti da Sarajevo", "Bosnia Express" e "Srebrenica": le nuove presentazioni

Da fine ottobre comincerà un breve giro di presentazioni per raccontare sia del nuovissimo SALUTI DA SARAJEVO che della terza edizione aggiornatissima di BOSNIA EXPRESS e della quarta edizione interamente riscritta di SREBRENICA. I GIORNI DELLA VERGOGNA (dotato anche di una nuova e bellissima copertina).
Queste le prima date ufficiali:

Ottobre 2001:
- mercoledì 26 ottobre, ROMA, Casa della Memoria e della Storia, via di San Francesco di Sales 5, in occasione della presentazione del documentario di Vittoria Fiumi “All of a sudden it was dark”, dibattito con Mario Boccia, Enisa Bukvic, Vittoria Fiumi, ore 17,30;

Novembre 2011:
- domenica 20 novembre, GIULIANOVA, Circolo Virtuoso Il nome della rosa, via Gramsci 46/a, oradio in definizione; modera Roberto Di Giovannantonio;
- lunedì 21 novembre, GROTTAMMARE (San Benedetto del Tronto), ore 21,30; organizza e modera Lucilio Santoni;
- martedì 22 novembre, Vignola (MO), presso il Circolo Ribalta-ex lavatoio, via Zenzano 1, ore 21,00; iniziativa è organizzata dal circolo Ribalta; modera Francesco Zarzana; nel corso della serata proietteremo il film corto di Ado Hasanovic, “L’angelo di Srebrenica”.
- mercoledì 23 novembre, MODENA, in collaborazione col circolo Manifesto di Modena e il gruppo di Modena di Emergency, data in definizione; modera Francesco Zarzana; nel corso della serata proietteremo il film corto di Ado Hasanovic, “L’angelo di Srebrenica”.

Febbraio 2012:
- giovedì 2 febbraio 2012, BOLOGNA, Liceo Linguistico e delle Scienze Umane “Laura Bassi”, Via S. Isaia 35 (www.laurabassi.it ), ore 16,30.

Altre date in preparazione.

Per proporre nuove presentazioni:
direzione.editoriale@infinitoedizioni.it
info@infinitoedizioni.it
lu.ne@libero.it
facebook: Luca Leone

sabato 8 ottobre 2011

Infinito edizioni presenta SALUTI DA SARAJEVO, il mio nuovo libro


Infinito edizioni presenta – Nuovo in libreria
SALUTI DA SARAJEVO
(pag. 132, € 14,50, fotografico a colori)
di Luca Leone
Prefazione di Eldina Pleho
Introduzione di Kanita Ita Fočak

L'unica guida a colori, con foto e testi, su Sarajevo e sulla sua storia

“Nessuno può raccontare Sarajevo meglio di coloro che ne comprendono l’essenza. L’autore di questo libro è uno di loro, una persona che cerca di imparare la lezione che Sarajevo vuole tramandare all’umanità, una lezione che pensavamo di avere già imparato... Benvenuti a Sarajevo, una città non perfetta ma che vi può raccontare una storia che vi renderà molto più vicini alla perfezione che tutti desideriamo”. (Eldina Pleho)

Saluti da Sarajevo è un omaggio a una città stupenda, straziata fin nel profondo dell’anima dalla barbarie della guerra ma, ciò nonostante, ineguagliabile per la sua capacità di accogliere e di stupire.

Saluti da Sarajevo narra 4.500 anni di storia della città e ne racconta gli scorci e l’essenza attraverso splendide immagini a colori e consigli di percorsi di visita, concentrandosi sulla sua urbanità incredibile, sulla sua innata e insopprimibile tolleranza e laicità.

Seguendo la scelta fatta con Bosnia Express – ovvero avviare una nuova fase di narrazione sulla Bosnia Erzegovina, che non si occupi più solo del passato e in particolare della guerra ma che invece si concentri sul presente e sulle prospettive future – l’autore di Saluti da Sarajevo racconta con immagini a colori e testi la Capitale bosniaca di oggi, descrivendone scorci, percorsi, storia, sviluppo, contraddizioni, e disegnando un libro a metà strada tra il reportage giornalistico, il diario di viaggio e la guida sia per neofiti che per conoscitori della città.

Saluti da Sarajevo, progetto unico nel suo genere, porta il lettore a confrontarsi con una Sarajevo inattesa, nuova, a tratti altera ma sempre accogliente, concentrandosi sui suoi quartieri e luoghi più importanti e unici, che raccontano una storia e mille storie affascinanti e uniche, come unica sa, può e deve essere Sarajevo.

“A sedici-diciassette anni ho conosciuto il mio futuro marito. Lui, nato sarajevese da un’antica famiglia, mi portava nei posti più belli e dall’alto mi faceva vedere la sua città, mi raccontava le storie degli abitanti, delle sue vie, delle case. Mi raccontava la bellezza delle tradizioni portate da queste parti da vari popoli... E non so più se mi sono innamorata prima di lui o della sua città”. (Kanita Ita Fočak)

Con il patrocinio di Metapolis città future.

L’autore:
Luca Leone, giornalista professionista, è nato il 20 agosto 1970 ad Albano Laziale (Roma).
Ha scritto o scrive, tra gli altri, per Liberazione, Avvenimenti, Internazionale, Modus Vivendi, Il Venerdì di Repubblica, Popoli e Missione, Medici Senza Frontiere, Galatea, Vita, Misna, Il Cassetto. Ha pubblicato:
- Infanzia negata, Prospettiva edizioni, Roma, 2003;
- Il fantasma in Europa. La Bosnia del dopo Dayton tra decadenza e ipotesi di sviluppo, Il Segno dei Gabrielli, Verona, 2004;
- Anatomia di un fallimento. Centri di permanenza temporanea e assistenza (a cura di), Sinnos editore, Roma, 2004;
- Srebrenica. I giorni della vergogna, Infinito edizioni, Roma, 2005-2011 (quattro edizioni);
- Il prode Ildebrando e la bella Beotonta, Infinito edizioni, Roma, 2005;
- Sotto il Mattone. L'avventura di cercare casa, Infinito edizioni, 2007;
- Uomini e belve. Storie dai Sud del mondo, Infinito edizioni, 2008;
- 100 ottime ragioni per non amare Roma, Infinito edizioni, 2010;
- Enzo, Infinito edizioni, 2010;
- Bosnia Express, Infinito edizioni (tre edizioni), 2010.
- Saluti da Sarajevo, Infinito edizioni, 2011.
Per contattarlo: lu.ne@libero.it

giovedì 6 ottobre 2011

Venerdì 7, intorno alle 11,30, ci sentiamo su Radio Rai Trieste?

Ciao, venerdì 7 ottobre, intorno alle 11,30 del mattino, sono ospite con SALUTI DA SARAJEVO e gli altri miei libri sulla Bosnia di Bianca Stella Zanini sulle onde di Radio Rai Trieste.
Con noi, da sarajevo, anche Eldina Pleho, autrice della prefazione di SALUTI DA SARAJEVO.
Vi aspetto!

Buon ascolto (speriamo) e buona lettura!

martedì 4 ottobre 2011

Di ritorno dalla Bosnia, alcune riflessioni (e saluti a studenti e prof dell'Università di Lecce)


Ho preferito, nel mio stile, fare le cose zitto zitto. Ora che siamo tornati, però, credo valga la pena spendere qualche riga su una bella esperienza che ho vissuto per una settimana in Bosnia Erzegovina con un gruppo di 24 tra studenti e professori delle facoltà di Scienze politiche e Lingue dell’Università di Lecce.
Organizzato da Giacomo Cazzato, dinamico e impegnato studente oltre che assessore di un comune della provincia leccese, il viaggio si è svolto dal 23 al 30 settembre scorsi ed è stata, tra l’altro, per me un’occasione più unica che rara per testare dal vivo, in loco, il mio nuovo libro “Saluti da Sarajevo”, un lavoro ibrido a metà tra appunti di viaggio, storia (circa 4.500 anni) della Capitale bosniaca, guida turistica e libro di fotografie.
Ma di “Saluti da Sarajevo”, già in vendita nelle librerie, vi parlerò nei prossimi giorni.
Dopo una mattinata di formazione in facoltà a Lecce, siamo partiti in treno in 25 (io, Giacomo, gli ottimi professori Attilio Pisanò e Daniele Di Luca, il bravo fotografo Paolo e 20 laureandi) con destinazione Bari, dove ci siamo imbarcati la sera del 23 sul traghetto per Dubrovnik. La mattina del 24, sbarcati in terra croata, siamo saluti sul bus di linea Dubrovnik-Sarajevo, con partenza alle 8,00, e nel primo pomeriggio siamo arrivati nella capitale della Bosnia Erzegovina, che ci ha accolti con un sole caldo e il cielo dei giorni migliori.
Certo, troppo pochi i giorni per visitare tutta la città, ma abbastanza per vedere i luoghi più importanti (tranne il tunnel, a causa di 48 ore di sciopero durissimo dei mezzi di trasporto pubblici in città) per poi spostarci a Tuzla e a Srebrenica, tappe meno turistiche ma decisamente formative del nostro viaggio.
I ragazzi e io abbiamo anche avuto modo di assistere a un evento storico: l’ultima serata dell’ultima (la decima) edizione degli Incontri di poesia di Sarajevo, dedicati alla memoria del grande poeta, filosofo e storico bosniaco Izet Sarajlic. L’ultima perché l’Italia del bunga bunga, dei voli di stato a scrocco e degli stipendi d’oro a parlamentari e dirigenti pubblici ha deciso di tagliare il finanziamento a uno degli eventi più importanti di Sarajevo. Per Sergio e per gli amici della Casa della poesia di Salerno non sarà facile reperire i fondi per edizioni a venire, ma tutti insieme speriamo di poter fare qualcosa.
Alla fine della settimana – e dopo incontri importanti con Mario Boccia, Senadin Musabegovic, Irfanka Pasagic, Ado Hasanovic e altri) ho visto occhi lucidi e sorrisi. Spero che l’esperienza per questi splendidi venti ragazze ragazzi e per i loro accompagnatori sia stata utile. Spero che i tanti incontri fatti, le storie apprese, le riflessioni affrontate con rappresentanti del mondo accademico e della società civile locali, le passeggiate chilometriche rigorosamente a piedi (come fare, altrimenti, a conoscere veramente un luogo?) e le abbuffate di cibi a volte tutt’altro che digeribili siano serviti a far scattare in loro la molla della comprensione, che è diversa, ben diversa, profonda e difficile, da quella della conoscenza.
Spero, ancor di più, che la Bosnia e la sua gente (a parte qualche ristoratore cafone e un tantino ladro che si siamo appuntati e che non vedrà mai più nessuno di noi: ma in Italia succede molto di peggio, diciamocelo francamente) siano rimasti nel loro cuore e che tutti loro, insieme o da soli, vorranno, potranno e sapranno tornare a Sarajevo e in Bosnia. Io lo faccio, ogni anno e più volte all’anno, da un decennio abbondante e non riesco a stancarmene mai. Da solo o con le persone che più mi stanno a cuore. Per lavoro o per rivedere gli amici. E tornare a vedere panorami e luoghi, respirare aria, che ormai sono parte di me.
A tutti loro e ai loro due ottimi professori un in bocca al lupo di cuore.
A tutti voi, sempre e di cuore, buon viaggio!
Luca Leone